Vendemmia nella vigna urbana nel segno della biodiversità

La vendemmia nella vigna urbana di Montecatini Terme, gestita da Gilberto Lepori, ha avuto inizio. Lepori, noto anche per la sua attività nel mondo dei radioamatori, dedica passione alla cura di questa piccola oasi ecologica. La produzione di vino per uso personale contribuisce alla valorizzazione della città come 'città giardino'.

Vendemmia nella vigna urbana nel segno della biodiversità

Gilberto Lepori insieme alla moglie Sandra, all’amico Angioli Mascani e ad altri amici hanno iniziato la vendemmia nella vigna urbana

Vendemmia avviata ieri nella vigna urbana di Montecatini che si affaccia sulle Panteraie. Il proprietario è Gilberto Lepori. Già elettricista, mani d’oro, per decenni lui e la sua famiglia hanno gestito in pieno centro un negozio cult. Le operazioni di vendemmia dureranno dodici settimane, al termine delle quali Lepori tirerà fuori una mega botte di vino per un totale di 500 litri. I più attempati ricorderanno che era stato il primo negozio di dischi della città. Gilberto è conosciuto dai radioamatori di tutto il pianeta. Partecipa attivamente a ritrovi on air e in presenza e fa parte della grande famiglia internazionale dei trasmettitori che non si arrendono alla nuova tecnologia e continuano a comunicare con le frequenze tradizionali.

Lepori dedica molto impegno alla valorizzazione e alla cura della vigna urbana che suo padre aveva realizzato in zona Panteraie. Un piccolo paradiso terrestre, tenuto con criterio ecologico encomiabile. Lo aiuta il suo ex dipendente e amico di una vita Angiolo Mascani. Accanto a Gilberto, in questa avventura, la moglie e compagna di una vita Sandra.

Un appezzamento di 1000 mq di uve Sangiovese e Trebbiano. La vigna esiste dal 1970, impiantata da Lepori. E sono 50 anni che la vendemmia. Il vino ricavato per uso proprio viene conservato in botti di rovere e poi imbottigliato al bisogno. La vigna urbana di Lepori può contribuire a valorizzare la nostra essenza di ‘città giardino’ riconosciuta da Unesco e lavorare su una biodiversità non scontata. Per questo è stata inviata una richiesta di iscrizione alla Urban Vineyards Association (U. V. A.) una rete internazionale nata nel 2019, che riunisce undici associati in Italia e all’estero con l’obiettivo di promuovere il recupero e la valorizzazione storico culturale, paesaggistica nonché turistica delle vigne urbane aderenti.

Giovanna La Porta