Vendita Terme, è rebus. Strategia da delineare. E l’opposizione attacca

Dopo la prima asta deserta, si può insistere con un ribasso o cederle ’a pezzi’. Baroncini: "Il Comune cosa vuol fare?" Fanucci: "Non c’è più tempo".

Vendita Terme, è rebus. Strategia da delineare. E l’opposizione attacca

Vendita Terme, è rebus. Strategia da delineare. E l’opposizione attacca

Il primo tentativo di vendita dei beni strategici delle Terme si chiude con un nulla di fatto. Nessuna offerta, vincolata a un minimo di 42 milioni di euro, è stata presentata. Alessandro Torcini, amministratore giudiziale delle Terme, d’intesa con il tribunale fallimentare, è adesso chiamato a prendere una decisione importante nell’ambito della procedura di vendita stabilita dal piano di concordato in continuità. Fare un nuovo tentativo di vendita in blocco dei beni strategici, abbassando il valore di un terzo, portando così il costo complessivo minimo a 28 milioni di euro o iniziare a vendere gli edifici separatamente?

Il sindaco Claudio Del Rosso, in segno di rispetto per la procedura in corso non vuole fare dichiarazioni che potrebbero interferire con il lavoro del professionista coinvolto e non commenta almeno per ora. Dall’opposizione arrivano incitamenti all’amministrazione affinché si muova. L’ex sindaco Luca Baroncini sottolinea che "il gruppo Lega e i suoi alleati in questi giorni hanno scelto di attendere l’esito dell’asta in religioso silenzio, in segno di rispetto per la procedura in essere. A questo punto il Comune deve spiegare quale sia la sua effettiva visione e come intenda gestire la situazione. È evidente che le Terme sono strategiche e centrali per Montecatini, la Toscana e tutto il prezzo. Eravamo pronti a chiedere un consiglio comunale straordinario per avere notizie della gara e questa assemblea si rende più che mai necessaria, alla luce della gara andata deserta. Che cosa intende fare il Comune? Noi ci eravamo già mossi con il coinvolgimento della Fondazione Caripit e di Cassa Depositi e Prestiti. Non è da escludere la vendita di alcuni beni non strategici a privati, mantenendo al pubblico i nostri monumenti".

Anche l’ex candidato a sindaco Edoardo Fanucci interviene sulla vicenda. "Terme: asta deserta – sottolinea con forza – non c’è più tempo da perdere. Diamoci una mossa! I prossimi dieci anni saranno fondamentali. Serve coraggio, ma soprattutto visione. Essere una città termale, patrimonio Unesco, comporta delle responsabilità. Comporta fare delle scelte conseguenti, non sempre popolari. Ce ne dovremo far carico. Con serietà e coraggio. Non arriverà nessuno con la bacchetta magica a salvarci, toccherà a noi. E se qualcuno coltivava pie illusioni oggi, alla notizia dell’asta deserta (nessuno ha depositato la cauzione) è il tempo di svegliarsi. Per tutti. Nessuno escluso".

Da.B.