Montecatini, 20 dicembre 2024 – Una violenza consumata all’interno dei locali che ospitano studi privati dentro al Kursaal. Lei aveva provato ad opporsi fin dal primo momento, al tentativo di approccio di uno dei due aggressori. Poi era arrivato l’amico di lui, ed entrambi l’avevano violentata. La ragazza, 29 anni, aveva perso i sensi: si era risvegliata solo dopo, semi svestita, e stremata, quando ormai era calato il buio e i due si erano allontanati. Era 10 maggio del 2019. Le indagini della polizia erano state dirette dal sostituto procuratore Giuseppe Grieco. Ieri pomeriggio è arrivata la sentenza. Il collegio, presieduto dal giudice Stefano Billet, ha condannato Luis Alberto Alexander Casas Arrunategui, 30 anni, di origine peruviane, ma residente a Montecatini, a sei anni di reclusione. Il pubblico ministero aveva chiesto 8 anni. L’altro imputato, Gabriele Ursomando, era stato condannato a quattro anni, in abbreviato.
Secondo quanto ricostruito in sede di indagini, quel pomeriggio di cinque anni fa, la ragazza era scappata dalla comunità di recupero nella quale era in cura. Aveva preso il treno ed era scesa alla stazione di Montecatini dove aveva incontrato due amici, che le avrebbero ceduto della droga. Poi sarebbe stata avvicinata dai due imputati.
Il primo a farsi avanti sarebbe stato proprio Casas, che avrebbe tentato un approccio fisico, ma lei lo aveva rifiutato immediatamente. A quel punto lui avrebbe reagito con violenza, spingendola a terra. Poi con tutta la sua forza, l’avrebbe afferrata per le gambe, e trascinata con forza sugli scalini della struttura, fino a giungere in uno spazio al coperto e nascosto, dove nessuno avrebbe potuto vederli. Insieme a lui c’era anche l’altro amico. In due l’avrebbero denudata e avrebbero abusato di lei, finché la ragazza non aveva perso i sensi. Lei si era risvegliata solo alcune ore dopo, nello stesso punto in cui era stata trascinata, quando era ormai calato il buio.
I suoi aggressori avevano avuto cura di rivestirla almeno in parte. Sconvolta, la ragazza, si era decisa a fare denuncia al commissariato di Montecatini ed erano scattate le indagini.
Diversa la ricostruzione data invece dalla difesa. I due imputati si erano dichiarati innocenti, sostenendo di aver avuto un rapporto consenziente. L’avvocato Cristina Gradi, che rappresentava Casas, ha spiegato come il rapporto fosse stato consenziente. La ragazza, probabilmente dopo aver assunto droga, non avrebbe poi ricordato quanto accaduto.
M.V.