REDAZIONE MONTECATINI

Violenza sessuale in auto. Lo stupro fuori dalla discoteca. Condannato a otto anni

La giovane stava passando la serata nel locale Don Carlos, poi fu abusata in un’auto. Dopo il ricovero in ospedale e le indagini dei carabinieri, ieri è arrivata la sentenza di primo grado

Le indagini condotte dai carabinieri

Le indagini condotte dai carabinieri

Chiesina Uzzanese (Pistoia), 19 novembre 2024 – Era accusato di aver stuprato una ragazza nel parcheggio della discoteca Don Carlos di Chiesina Uzzanese. Alla fine, la sentenza di primo grado è arrivata. Un uomo di 36 anni, ieri mattina, è stato condannato a otto anni di resclusione, dal collegio del tribunale di Pistoia presieduto da Stefano Billet.

I fatti, su cui hanno indagato i carabinieri coordinati dal sostituto procuratore Giuseppe Grieco, risalgono al marzo del 2023. La vicenda creò grande scalpore in tutta la provincia, per le modalità in cui sarebbe stato commesso il reato. La giovane vittima stava passando una serata in discoteca con alcune amiche. A un certo punto, come da lei dichiarato, era uscita fuori dal locale perché aveva bevuto troppo e non si sentiva bene. Aveva bisogno di una boccata d’aria fresca per riprendersi. Il giovane, in base alle accuse, l’avrebbe accompagnata fuori, dopodiché la ragazza sostiene di non ricordare più niente. Dopo aver sentito suonare un cellulare, la giovane avrebbe ripreso i sensi solo all’interno di un’auto, seminuda e con l’uomo che avrebbe abusato di lei.

Una scena terribile. Lei aveva iniziato a pregarlo di smettere e lui, sempre secondo le accuse, l’ha riaccompagnata all’ingresso della discoteca, pregandola di non rivelare quanto era successo. Qui la ragazza è stata assistita dalle amiche e da un dipendente del locale. Portata all’ospedale San Jacopo di Pistoia, la prognosi era stata di quaranta giorni. Oltre alla denuncia della giovane era partita anche la segnalazione della struttura sanitaria alle forze dell’ordine.

Gli inquirenti hanno proceduto con celerità nelle indagini affidate dalla procura. In base agli elementi raccolti dai carabinieri, il Gip aveva accolto la richiesta di misura cautelare per l’uomo, posto agli arresti domiciliari con l’obbligo del braccialetto elettronico. Successivamente, il giudice dell’udienza preliminare Patrizia Martucci ha rinviato a giudizio l’indagato con l’accusa di violenza sessuale aggravata. La vicenda processuale, in ogni caso, non è ancora arrivata alla conclusione ed è destinata a tornare nelle aule giudiziarie. La difesa del giovane è intenzionata infatti a presentare appello nei confronti della sentenza di primo grado.

Daniele Bernardini