REDAZIONE MONTECATINI

Gli undici racconti di Lino Addis

lo scrittore intervistato al Tettuccio presenta "Il gatto inverso e altri probemi"

Lino Addis

Lino Addis

Montecatini Terme, 2 maggio 2019 - Conversazione letteraria con lo scrittore Lino Addis nella bellissima cornice del Caffè storico del Tettuccio a Montecatini Terme. L'autore ha presentato: «Il gatto inverso e altri problemi», opera che sancisce il suo esordio letterario, nel senso che costituisce il suo primo libro, ma alcuni racconti dello scrittore, in precedenza, sono stati pubblicati in antologie di premi letterari e riviste on line. L'incontro al Caffè storico, durante il quale Addis è stato intervistato da Valentina Spisa, giornalista de La Nazione, ha avuto un grande riscontro di pubblico, con la partecipazione di autorità, associazioni del territorio, tanti amanti della letteratura: presenti il comandante della Compagnia dei carabinieri di Montecatini capitano Alessandro Sorgente ed il tenente Giuseppe Vignola comandante del Norm, l'Anc di Montecatini, il comandante della polizia municipale Domenico Gatto, il sostituto commissario della polizia Lelio Cassettari, Filippo Lanzarini, presidente provinciale dell'associazione bersaglieri, Cataldo Scarpa dell'Unuci, unione nazionale ufficiali in congedo, rappresentanti del comitato Croce rossa Buggiano Montecatini, appartenenti all'associazione culturale Sacra congregatio Fontis e tanti altri appassionati di cultura.

La conversazione letteraria è cominciata con una presentazione dell'opera, anche con riferimenti agli autori più amati da Addis, come Dino Buzzati e Jorge Borges, di cui si avverte un'eco nei racconti, per poi passare all'intervista vera e propria, alternata con le letture di alcuni brani da parte dello stesso autore.

Addis spiega: «Gli undici racconti sono uno molto diverso dall'altro: si tratta di una specie di compendio di quello che amo. Il racconto 'Il gatto inverso', che dà il titolo al libro, è una metafora di tutto ciò che ci stupisce e non capiamo, che ci destabilizza e ci costringe ad un salto di comprensione. Ho un motto nello scrivere che è: 'Perché no?' che è il contrario di: 'Quando mai!'. Per me, scrivere è un esercizio di libertà e non voglio rinchiudermi in 'cancelletti', in un genere, in un recinto. Scrivo ascoltando musica e attingo dalle mille ispirazioni che ho raccolto nel tempo: una parola, una situazione, un frammento di reale da cui sviluppare il racconto».

Anche i titoli sono molto importanti per l'autore: «A volte, i racconti si scrivono 'da soli', parola dopo parola, in altri casi, ho ben chiara la trama nei dettagli sin dall'inizio, altre ancora, nasce prima il titolo, che contiene già in sé il racconto». Alla domanda se nell'epoca di una comunicazione fatta di tante abbreviazioni, di un frequente utilizzo del segno ideografico, di una scrittura per immagini - con le «faccine» che riempiono di sé i messaggi - la parola debba essere difesa, Addis risponde: «La parola è fondamentale e, naturalmente, deve essere sempre valorizzata in tutto il suo potenziale, ma non chiudiamoci neppure di fronte alla novità, all'evoluzione tecnologica ed informatica. Detto questo, pur amando la lettura in generale, sia quella digitale sia quella cartacea, penso che il libro cartaceo sopravviverà sempre».

Gli undici racconti si snodano, ciascuno con una vita narrativa a sé stante, in una polifonia di temi e atmosfere: si passa dal surrealismo al più crudo realismo, dalla più sconfinata creazione immaginaria che si estende al piano metafisico che indaga le meccaniche celesti, all'ironia sottile, garbata, ma incisiva, alla parodia, alla maschera umana che si guarda allo specchio.