
I maestri di arti marziali a Pistoia affrontano sfide nell'insegnamento e nella carenza di strutture, ma restano fiduciosi nel futuro.
Quarta e ultima tappa del nostro viaggio nel mondo delle arti marziali a Pistoia. Che, nonostante la crescente popolarità, si trovano ad affrontare delicate sfide sotto il profilo dell’insegnamento, Una delle difficoltà principali per i maestri è la gestione dei giovani praticanti, spesso poco costanti. Enrico Esterasi cerca di ovviare a questo trasformando l’allenamento in un’attività ludica, mentre Martin Meoni sottolinea "quanto sia difficile mantenere alta la concentrazione in un contesto che richiede ripetizione". Per Marcellino Esposito, la sfida più stimolante è "far crescere i ragazzi attraverso i valori educativi del judo". Un ostacolo condiviso è anche la carenza di strutture: Pietro Falco racconta i sacrifici fatti per allestire una palestra funzionale; Enrico Sostegni segnala le difficili condizioni di allenamento dovute alla mancanza di impianti idonei; Marco Morelli lamenta "l’assenza di sedi stabili per l’attività e una minore predisposizione al sacrificio da parte delle nuove generazioni".
Nonostante le difficoltà, i maestri sono fiduciosi: l’interesse giovanile, alimentato anche dai social, e la capacità di adattarsi ai tempi lasciano ben sperare. I loro consigli riflettono un approccio inclusivo, centrato su rispetto, pazienza e crescita personale. Enrico Esterasi invita a "praticare senza ansia da prestazione, per il puro piacere della disciplina". Juri Villani sottolinea l’importanza di un ambiente sereno, dove allenarsi senza pressioni esterne. Pietro Falco vede negli sport da combattimento "uno strumento di crescita quotidiana". Enrico Sostegni raccomanda scuole con insegnanti preparati e capaci di trasmettere valori. Marco Morelli evidenzia il ruolo delle arti marziali nello sviluppo della sicurezza personale. Martin Meoni invita "a superare i pregiudizi e a esplorare diverse realtà", mentre Giorgio Tonarelli consiglia di scegliere scuole dove la passione dell’insegnante sia percepibile. L’auspicio comune è che crescano le opportunità e l’interesse, coinvolgendo nuove generazioni in un percorso fatto di impegno e scoperta.
Simone Pennetta
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