Montecatini Terme, 24 giugno 2020 - Il treno (leggi Fabio Sabatini) è pronto per lanciare verso il successo uno dei velocisti principe del ciclismo mondiale (leggi Elia Viviani). Sono sempre assieme i due approdati in questa “maledetta” stagione nella squadra francese Cofidis. La carta d’identità di Fabio Sabatini parla chiaro. Trentacinque anni compiuti nel febbraio scorso, residente a Montecatini con la compagna Serena, e due figli Jacopo di 8 anni, e il secondogenito Edoardo di appena tre mesi, professionista dal 2006. Prima del Covid-19 in questa sua quindicesima stagione da “pro” aveva già percorso oltre 2000 Km tra Australia, Spagna e Portogallo nelle prime gare stagionali, prima del coronavirus. Sabatini tornerà alle gare tra poco più di un mese. “Una cosa nuova per tutti, nessuno di noi è mai passato da una situazione del genere. Si riparte, vedo un gruppo dove tutti saranno molto accaniti, dove tutti vorranno emergere anche perché non c’è tempo, non è una stagione normale”. Lui ripartirà dalla Francia il primo agosto quando in Italia invece si correrà le Strade Bianche. “Dal 1° al 4 agosto alla Route d’Occitanie-La Dépêche du Midi, poi la Milano-Sanremo l’otto agosto, il 25 correrò a Plouay, quindi il Tour de France dal 29 agosto al 20 settembre”. Fabio non ha ancora deciso per il Giro d’Italia. “Questo è il programma che ho al momento e che seguirà quello di Viviani, per la corsa rosa che partirà ad ottobre decideremo più avanti”. Un corridore espertissimo nel condurre le volate, conosce alla perfezione tutti i velocisti. “Mi sono specializzato in questo ruolo, sono orgoglioso del fatto che coloro che ho avuto come compagni abbiano sempre creduto in me; se non hai questa fiducia non riesci a farlo”. Una sola vittoria in una cronosquadre in 15 anni. “Il mio ruolo è quello di lavorare per gli altri nei finali di corsa. Ho sfiorato la vittoria arrivando una volta secondo e una terzo, qualche altra volta ho lottato per il successo, nessun rimpianto”. E’ il momento anche di pensare al futuro. “Quando vedo che non mi riesce più il mio lavoro in volata e non sono più il Sabatini di prima, attacco la bici al chiodo! Sul futuro non ci penso ancora, non nascondo che mi piacerebbe restare nel mondo del ciclismo, ma è presto per parlarne”.
SportCiclismo, il "treno" Sabatini pronto per Elia Viviani