Un avvio difficile, con le prime partite viste dalla tribuna. Poi l’esordio a Castel Maggiore e l’ingresso in campo nel big match col Ravenna, col punteggio ancora fermo sullo 0-0. Infine quella palla vagante a pochi passi dalla linea, solo da spingere in porta. La prima rete tra i grandi, sotto la Curva Nord, col Melani intero ad esultare. Quello di settembre è stato un mese da montagne russe per Raffaele Cuomo, classe 2006 e pistoiese di nascita, eroe della partita col Ravenna di domenica. Per lui, tornato nella propria città natale dopo tanti anni alla Fiorentina, l’emozione è stata enorme. Ma anche per babbo Gabriele, presente in tribuna insieme alla moglie, la gioia è stata grandissima. "Abbiamo vissuto una domenica fantastica – racconta lui – ed eravamo al settimo cielo dopo la rete. Dopo la partita, a casa, Raffaele è stato tutta la sera a ripensare a quanto successo. Un vortice di emozioni: la prima volta tra i grandi non si scorda mai. E’ un gol che deve rappresentare un punto di partenza, sia per lui che per la squadra. Vittorie così danno consapevolezza e fanno credere ancora di più nella strada presa". L’inizio di stagione per Cuomo non era stato dei migliori, sia per l’adattamento ad un mondo nuovo come quello della Serie D sia per una condizione fisica non ottimale. "Per Raffaele ogni momento è importante – dice il babbo – sia quelli positivi che quelli negativi. Dovrà essere bravo ad imparare da tutte le situazioni in cui si troverà, ricordandosi che il percorso è appena iniziato e che sta affrontando anche un’esperienza di vita, oltre che sportiva. Ogni mattina si sveglia alle 6, prende il treno e va a scuola a Firenze, poi rientra per prendere il borsone e va all’allenamento. La sua è una giornata di sacrifici ma lui sa che per inseguire i propri sogni servono tanti sforzi".
Una passione per il calcio che Raffaele ha ereditato dal nonno Giorgio, scomparso tre anni fa. "Il nonno era per lui un modello di riferimento e lo ha aiutato tanto nel corso degli anni, accompagnandolo agli allenamenti e seguendolo sempre da vicino. Quando è venuto a mancare Raffaele ha sofferto molto ed è per lui che indossa la maglia numero 35 che gli ricorda l’anno di nascita. Domenica era emozionatissimo anche perchè al momento del gol il primo pensiero è andato a nonno Giorgio". L’avventura alla Pistoiese rappresenta per Cuomo un ritorno a casa, dopo dieci stagioni passate alla Fiorentina: "Dopo l’inizio al Ramini, a 8 anni è entrato nella Fiorentina – ricorda –. In viola ha trovato un ambiente fantastico e compagni davvero speciali, con cui tutt’oggi è in ottimi rapporti tant’è che trascorrono le vacanze estive insieme e quando possono si vedono ancora. Da genitore devo dire che la struttura organizzativa della Fiorentina è stata impeccabile. A Firenze ha vissuto stagioni bellissime, indossando la fascia da capitano e crescendo tanto anche come persona".
Michele Flori
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