Da Agliana alla Maglia Rosa. La Diddi e gli esordi di Pogacar

Il dominatore del Giro d’Italia ’impazzava’ sulle strade della piana pistoiese

Da Agliana alla Maglia Rosa. La Diddi e gli esordi di Pogacar

Da Agliana alla Maglia Rosa. La Diddi e gli esordi di Pogacar

Era il primo settembre 2013 quando Tadej Pogacar lo straordinario trionfatore del Giro d’Italia appena concluso, disputò in Toscana la sua prima gara come allievo. Non aveva ancora 15 anni essendo nato nel settembre del 1998. La corsa alla quale prese parte in una rappresentativa giovanile slovena era una classica d’eccellenza della categoria allievi, la Coppa Dino Diddi che celebrava in quella stagione la 66^ edizione. Pogacar tornò alla gara pistoiese di Agliana anche l’anno dopo quando furono proprio gli sloveni i dominatori della corsa con il successo di Mitja Zupancic e il secondo posto di Jerman Ziga. Taddej concluse nel gruppo e tornò a gareggiare in Toscana anche nel 2016 da juniores nella gara con arrivo in salita a Groppo di Tresana (giunse terzo) e quando trionfò nel Giro della Lunigiana a tappe. Gli organizzatori delle due corse sono stati a salutare Tadej Pogacar quando il Giro arrivò a Lucca. Un incontro per salutarsi e ricordare quelle gare. Il suo successo nel Giro d’Italia è stata una ventata di grande gioia e soddisfazione anche ad Agliana e negli organizzatori della Coppa Dino Diddi, come ci ha confermato il direttore generale dell’organizzazione Franco Vettori incontrato domenica mattina a Galciana di Prato in occasione della gara dilettanti.

"Abbiamo fatto tutti il tifo per lui – dice Vettori – un ragazzo splendido e disponibile. Noi della Coppa Diddi abbiamo sempre avuto e continuiamo ad averlo, un bel rapporto con i dirigenti sloveni che ogni anno sono presenti con un paio di squadre alla gara". Ricordiamo che l’anno scorso era presente e fu premiato prima della partenza Mirko Pogacar, il padre di Tadej, che guidava il Pogi Team UAE Generali, vivaio di giovani ciclisti sloveni di belle speranze dal quale a suo tempo uscì anche Tadej fino a diventare un super campione, che sa farsi voler bene dal pubblico, con il suo sorriso, la sua giovialità, i suoi gesti, come ha dimostrato nella recente corsa rosa. Tadej, ci disse suo padre, ricorda sempre che fu tra i più attivi e battaglieri nella "Diddi", una corsa bella e di prestigio che fu per lui una bella esperienza. Tutti dunque a Agliana a fare il tifo per il vincitore del Giro d’Italia 2024 che scelse il ciclismo per sua scelta seguendo l’esempio di alcuni amici, e visti i risultati e le imprese, Tadej ha scelto davvero lo sport giusto.

Antonio Mannori

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