Vincere e convincere, due parole simili se analizzate letteralmente ma che concettualmente non sono così semplici da accostare. Il richiamo va inevitabilmente a quanto mostrato domenica dalla Pistoiese contro il Tuttocuoio. Gli arancioni hanno portato sì a casa la vittoria, la terza nelle ultime quattro gare, ma hanno mostrato difetti che partita dopo partita faticano ad abbandonare la squadra. Una difficoltà che passa dalle trame di gioco per poi sfociare inevitabilmente nei problemi realizzativi più volte sottolineati dall’allenatore e visti in alcune circostanze anche ieri. Anche i numeri sottolineano come l’attacco dell’Olandesina abbia ancora bisogno di essere oleato. Domenica si è sbloccato Pinzauti, mentre Cardella continua a litigare con la buona sorte, come testimonia il secondo legno consecutivo su punizione, e Sparacello ha giocato l’ennesima gara di sacrificio senza però incidere negli ultimi sedici metri. Sul tema del fraseggio e della costruzione del gioco, il problema è sempre lo stesso: la Pistoiese ricorre troppo spesso ai lanci lunghi non coinvolgendo i centrocampisti nella manovra.
Col Tuttocuoio si sono riviste, seppur a fasi alterne, alcune geometrie da parte di Andrea Caponi, impiegato in cabina di regia, mentre Lauria, subentrato al posto dell’ex capitano, probabilmente ha ancora bisogno di tempo. In ciò che ha mostrato la Pistoiese al Melani ci sono però anche alcuni aspetti positivi, su tutti la compattezza e l’unione di squadra dentro e fuori dal campo. Nel post-partita sia mister Giacomarro che il diesse Taibi sono stati chiari: "Non possiamo essere ancora al 100% - hanno detto in coro -. Il gruppo ha ampi argini di miglioramento, ma ci vorrà pazienza". Un messaggio espresso sia per rassicurare il gruppo squadra ma anche per raffreddare un clima lievemente "riscaldato" da alcuni mugugni sentiti allo stadio nel corso del match col Tuttocuoio. L’obiettivo della società è chiaro: far sentire protetti i giocatori e distoglierli sul nascere dalle chiacchiere che, inevitabilmente, in una piazza ambiziosa come Pistoia ci sono e saranno destinate ad esserci sempre. Anche perché intanto i risultati stanno cominciando ad arrivare. E per il bel gioco c’è sempre tempo.
Michele Flori
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