REDAZIONE MONTECATINI

Mario Boni numero uno al ’Quantogarbochallenge’

I tifosi della pallacanestro rossoblù hanno votato i migliori italiani della storia termale. L’altro “gemello“ Andrea Niccolai battuto di un soffio

In un periodo storico in cui l’emergenza sanitaria ci ha tolto il basket giocato, il Montecatini Terme Basketball ha permesso a tutti gli appassionati di fede termale di fare un salto nel passato e di immergersi nuovamente nell’età dell’oro del basket a Montecatini, quando la serie A non era un sogno proibito, nemmeno per una cittadina di ventimila abitanti.

Un tuffo dove l’acqua è più blu, anzi rossoblù, accarezzando vecchi e dolci ricordi e riabbracciando idealmente i protagonisti dell’epopea montecatinese nel basket che conta. Uno su tutti, Raffaele Romano, che è stato colonna del passato, ma anche del presente non solo della palla a spicchi, ma dello sport nella città delle terme: la "quantogarbochallenge", il contest andato in scena sui canali Facebook e Instagram del MontecatiniTerme Basketball per decidere il rossoblù preferito dai tifosi, è un vero e proprio omaggio alla sua memoria, perché al vincitore è stata idealmente assegnata la "Raffa Romano Cup".

La sfida a colpi di like ha riscosso un successo strepitoso e non poteva che essere così: i tifosi di tutte le età si sono scatenati davanti alla tastiera, decidendo le sfide fra leggende rossoblù e scegliendo così quale dei loro beniamini mandare avanti nel tabellone tennistico ideato dai creatori del challenge. Sedici partecipanti al contest nostalgico, tutti con un unico comune denominatore: aver lasciato un segno indelebile nella storia del basket e di Montecatini.

Personaggi storici come Ranuzzi, Labella, Sambugaro, Vanuzzo, Leone Giuntoli, German Scarone, Gabriele Niccolai si sono sfidati per settimane, ma tutti i tifosi in cuor loro sapevano che si sarebbe andati verso una finale scritta: quella fra Mario Boni e Andrea Niccolai, i due giocatori forse più rappresentativi dell’epoca aurea. Per il cestista di Codogno, ma montecatinese d’adozione, la "quantogarbochallenge" è stata una passerella trionfale: dopo aver "eliminato" Leone Giuntoli e Gabriele Niccolai, Boni è arrivato all’ultimo atto della competizione sbaragliando la concorrenza di Massimo Masini con un plebiscito a proprio favore.

Più tortuoso il cammino di Andrea Niccolai, che in semifinale ha dovuto fronteggiare un’altra icona come Guido Meini, spuntandola per pochi voti. Così i "gemelli del basket" si sono ritrovati per una volta contro, in nome dell’esigenza di individuare la "leggenda alfa" della pallacanestro montecatinese: la finale del 16 maggio ha diviso i cuori degli appassionati rossoblù, ma alla fine ha visto prevalere di un soffio Mario Boni. Sarà per gli oltre 7mila punti in quasi 300 apparizioni, sarà per la sua mediaticità o per il suo carattere istrionico, fatto sta che SuperMario ha dimostrato la sua capacità di essere un’icona senza tempo, capace di unire generazioni di tifosi.

Allo sconfitto vanno comunque l’onore delle armi e tutti gli elogi possibili, perché la storia dei "gemelli del basket" racconta che nessuno dei due senza l’altro sarebbe potuto diventare ciò che è diventato: il "Boni alza e Niccolai schiaccia" è una specie di "Stockton-to-Malone" ante litteram, e la possibilità di gustarselo tutte le domeniche per cinque anni è un qualcosa di cui i montecatinesi potranno sempre andar fieri.

Filippo Palazzoni