REDAZIONE MONTECATINI

Luciano Moggi scalda la platea del Teatro Verdi " Aiutati da De Santis? Ci faceva perdere"

Dopo i protagonisti del Trofeo Maestralli, tornano altri protagonisti del pallone, come Giancarlo Antognoni e Stefano Tacconi "CALCIOPOLI, UN PROCESSO FARSA" L'INTERVISTA DI TELEMONTECATINI A STEFANO TACCONI

Grande successo per la presentazione del libro di Moggi al Teatro Verdi

Montecatini 5 aprile 2015 - La miglior  difesa è l’attacco. Luciano Moggi questo l’ha imparato da un pezzo. Più precisamente dal 2 maggio del 2006, giorno della pubblicazione delle prime intercettazioni telefoniche riguardanti la Juventus e l’operato del suo direttore generale, il sisma da cui poi scaturì lo tsunami Calciopoli. Da quel giorno Moggi non ha mai smesso di difendersi in ogni sede, giudiziaria e soprattutto mediatica, dispensando sferzate contro il calcio italiano e i suoi protagonisti, di ieri e oggi. La sentenza della Cassazione sul processo Calciopoli ha confermato l’esistenza di un’associazione a delinquere, non più punibile per la caduta del reato in prescrizione dopo quasi un doppio lustro di processi, ma «Big Luciano» naturalmente non ci sta e la presentazione del suo libro «Il pallone lo porto io» al Teatro Verdi di Montecatini diventa l’occasione perfetta per togliersi più di un sassolino dalla scarpa.

 

Moggi lo ha fatto alla sua maniera, senza risparmiare nessuno, dimostrando che se Helenio Herrera era stato definito «il mago» del contropiede calcistico, lui può tranquillamente essere definito il mago del contropiede verbale. «Un comportamento che mi rimprovero sempre? Quello di aver vinto troppo...»,ha risposto a precisa domanda di Giuseppe Tassi, direttore del Qs e moderatore di un talk show che fin dalle prime battute si è rivelato un one man show. «Il processo di Calciopoli è stata una farsa – ha incalzato subito Lucianone - Un processo politico di cui sono stato vittima per 9 anni e mezzo e che ha contribuito a distruggere una delle più forti squadre che il campionato italiano ha conosciuto. I giudici della Cassazione si sono riuniti sei ore e mezzo per decidere cosa? Che ci fu associazione a delinquere... con un solo arbitro. Ovvero De Santis, che da buon sodale della Juventus ci arbitrò cinque partite, quattro delle quali perse.

 

E che da buon sodale in un Fiorentina-Milan della settimana prima dello scontro diretto decisivo per lo scudetto fra noi e i rossoneri evitò accuratamente, su espressa richiesta di un dirigente milanista di ammonire Seedorf e Nesta, in diffida, e che non concesse un rigore solare su Pazzini. Se questi erano i nostri alleati...». Moggi ne ha per tutti e ovviamente non può farsi mancare la solita polemica con l’Inter: «Volevo puntualizzare che non è vero che non ho rispetto di coloro che non ci sono più – precisa in riferimento a una recente querelle con il figlio di Giacinto Facchetti, Gianfelice – Ho solamente risposto alla solita provocazione di Zanetti che ha detto che la Juventus rubava gli scudetti, facendogli semplicemente notare che fu proprio la procura federale a sottolineare come il comportamento di Facchetti e dell’Inter non fosse corretto e che l’Inter era la società che rischiava più di tutte. Poi il figlio di Facchetti ha deciso di querelarmi e a questo punto ne subirà le conseguenze».

 

Montecatini è ormai la seconda casa per Giancarlo Antognoni: proprio nella nostra città è stata infatti organizzata la festa per il sessantunesimo compleanno dell’ex viola campione del mondo del 1982. Nella «Locanda da Tino», con la consueta squisita ospitalità, tra musica e le imitazioni di Massimo Antichi, si è tenuta la cena con un centinaio di ospiti sotto la regia di Nicola Stagi e Terry, con la collaborazione di Fenice Inc. Usa. Ospiti della serata con tanti amici di Giancarlo, anche l’ex portiere della nazionale e della Juve Stefano Tacconi e l’ex difensore interista Fabio Galante, che si sono esibiti con Antognoni in un bene augurante e simpatico karaoke.  Durante la serata l’ex portiere della Nazionale e della Juventus ha rilasciato alcune dichiarazioni ad Alessandro Martini di Telemontecatini sulla polemica sollevata nei suoi confronti dal programma «Le Iene» di Italia 1 in merito a una vicenda personale