David Allegranti
Pecore Elettriche

Giani, la novità Tomasi e gli equilibri delicati

Le persone avvertono la sgradevole sensazione di impotenza: votano senza avere l’impressione di contare qualcosa. Non ci si deve stupire poi se vince chi promette di ridare purchessia sovranità alle proprie scelte. Nel 2015 votò meno del 50% dell’elettorato

Alessandro Tomasi è sindaco di Pistoia e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia

Alessandro Tomasi è sindaco di Pistoia e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia

Soprattutto se, come nel caso di Tomasi, si appartiene a una storia precisa alla quale, pur nella sua moderazione, il sindaco di Pistoia non intende rinunciare. Il sindaco-coordinatore-vicepresidente dell’Anci peraltro dovrebbe trattare anche per sé stesso al tavolo dei partiti di centrodestra, le cui prospettive a livello regionale sono intrecciate a quelle di altre Regioni e altre trattative. Fratelli d’Italia rischia di sottrarre risorse preziose alla campagna elettorale di Tomasi, che ha necessità di farsi conoscere in tutta la Toscana. Sullo sfondo, ma neanche troppo sullo sfondo, compare la disaffezione elettorale che rischia di essere ancora una chiave di interpretazione nei prossimi anni. Richiamare l’elettorato rassegnato, che preferisce stare a casa anziché votare, è il compito principale di leader e partiti, per evitare che le elezioni - come quelle regionali - diventino una scatola vuota. Le persone avvertono la sgradevole sensazione di impotenza: votano senza avere l’impressione di contare qualcosa. Non ci si deve stupire poi se vince chi promette di ridare purchessia sovranità alle proprie scelte. Nel 2015 andò a votare meno del 50 per cento dell’elettorato, nel 2020 il 62 per cento. E stavolta?

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