Firenze, 29 settembre 2024 – Chissà che cosa ci vede la destra italiana in Elon Musk, padrone di varie cose, compreso l’ex Twitter, nonché uomo più ricco del mondo. Proprio lui che ostenta un canone letterario così lontano dal nazional-conservatorismo di Giorgia Meloni, recentemente insignita dall’Atlantic Council di New York con il Global Citizenship Award. A consegnarle il premio è stato proprio Musk, che ha speso parole di elogio per la presidente del Consiglio. Una stima ricambiata dalla leader di Fratelli d’Italia, che probabilmente avrà fatto venire un colpo alla destra italiana antiamericana - da Gianni Alemanno in su - per tutta questa contaminazione con gli yankee. La corrispondenza d’amorosi sensi con la destra non è una novità per Musk, che ha deciso d’appoggiare Donald Trump negli Stati Uniti per una prolungata battaglia - sostiene lui - contro il politicamente corretto.
Non deve stupire quindi che il padrone di Tesla e Starlink abbia deciso di puntare anche sulla nostra presidente del Consiglio. Non è chiaro però perché la destra italiana abbia deciso di puntare su di lui, che aveva deciso di rendersi abbastanza ridicolo con tutta quella storia dell’incontro di pugilato o lotta o non so quale altra arte marziale con Mark Zuckerberg, il padrone di Meta; prontamente, l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano gli aveva persino promesso una “location epica”, forse il Colosseo. L’ex ministro è stato bocciato, altrimenti chissà come sarebbe andata a finire. Come detto, non è chiaro che cosa ci veda la destra in Musk. D’altronde è pur sempre lo stesso Musk che forse alla destra della triade Dio, Patria e Famiglia potrebbe piacere poco, lui che ha avuto figli grazie alla gestazione per altri, che la destra considera un reato da perseguire. Ed è sempre lo stesso Musk che ha dichiarato di fare uso di ketamina, un anestetico e un antidepressivo ad effetto dissociativo, usato impropriamente come droga: “La ketamina - ha spiegato Musk - aiuta a tirarsi fuori da un momento negativo della mente”. Non ha niente da dire la destra che vuole rendere illegale la cannabis light?
Tutto questo discorrere di principi, di ardore tolkeniano, tutto questo rappresentarsi in Frodo contro Sauron, beh, dura il tempo di un tweet. Basta che l’uomo più ricco del mondo con capacità di influenza notevoli sulla vita pubblica decida di esporsi a favore di Meloni che ogni valore diventa negoziabile. Il messaggio che la destra lancia: se si ha successo, un successo enorme, gigantografico, planetario, allora tutto è concesso. Vale tutto, insomma. Non è una storia originale, per la verità. L’ipocrisia seppellisce le velleità della politica fin da quando esistono assemblee e istituzioni; certo però fa abbastanza ridere che il campione di una destra libertaria, come potrebbe essere considerato Musk, sia diventato anche l’idolo di una destra nazional-conservatrice che di libertario ha ben poco. Musk è dunque il campione di una interessante destra individualista ma che con quella italiana rappresentata da Giorgia Meloni onestamente c’entra poco. Ma il governo italiano è alla costante ricerca di legittimazione ovunque, soprattutto a livello internazionale, quindi Tesla val bene una ketamina.