Firenze, 14 dicembre 2021 - Noialtri affezionati utilizzatori di pagamenti elettronici non possiamo che accogliere con viva e vibrante soddisfazione la decisione della commissione Bilancio della Camera: finalmente dal primo gennaio 2022 sarà multato chi non accetta pagamenti, per qualsiasi importo, effettuati con le carte, “relativamente ad almeno una carta di debito e una carta di credito”.
La norma è stata accolta all’interno del decreto legge sull’attuazione del PNRR con una riformulazione relativa a due proposte di modifica, a firma Rebecca Frassini, della Lega, e Stefano Fassina, di Leu.
In particolare, è prevista una sanzione amministrativa di 30 euro, alla quale va sommato il 4 per cento del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento per la vendita di prodotti o la somministrazione di servizi. Non è la prima volta che il Parlamento ci prova. Già durante l’approvazione del dl Fiscale collegato alla legge di Bilancio 2020 era stato fatto un tentativo, allora bocciato.
Non tutti sono d’accordo, naturalmente. Segnaliamo la sortita del capogruppo di Forza Italia in commissione Attività produttive Luca Squeri: “Le multe a esercenti e professionisti in caso di mancata accettazione dei pagamenti con il bancomat sono un gravissimo errore. Dopo quasi due anni di enormi sofferenze per gli operatori economici, e proprio nel momento in cui molti di loro stanno finalmente riuscendo a ripartire, è surreale penalizzarli ancora. Questo è il governo che ha introdotto un credito di imposta sui pagamenti ricevuti tramite moneta elettronica pari al 100 per cento delle commissioni bancarie. È in questa direzione che si deve proseguire, estendendo quella misura e prevedendo l’azzeramento delle commissioni stesse sui micropagamenti elettronici. Tornare indietro e introdurre misure punitive è inaccettabile”.
Contraria, va da sé, anche Confcommercio: “L’impulso alla diffusione dei pagamenti elettronici va perseguito mettendo in campo scelte decise di abbattimento delle commissioni e dei costi a carico di imprese e consumatori - a partire dal potenziamento dello strumento del credito d’imposta sulle commissioni pagate dall’esercente - e prevedendo la gratuità dei cosiddetti micropagamenti. Puntare asimmetricamente sulle sanzioni e sulle sole sanzioni non giova ai processi di modernizzazione del sistema dei pagamenti, processi, peraltro, già in pieno sviluppo. Al Parlamento ed al Governo chiediamo dunque un cambiamento di rotta”.