
Volodymyr Zelensky in collegamento alla Camera dei deputati (Ansa)
Firenze, 23 marzo 2022 - Circa trecento parlamentari assenti ieri al discorso di Volodymyr Zelensky in Parlamento. Non erano assenze involontarie, ma anzi ampiamente annunciate. “Non ha nulla da dirmi”, ha detto a Repubblica Emanuele Dessì, senatore eletto con il M5s e ora schierato nel Partito Comunista di Marco Rizzo: “La sua posizione è rispettabilissima, ma di parte”.
C’è poi la senatrice Laura Granato, inevitabilmente eletta con il M5s. Insegnante di scuola, ha studiato lettere classiche a Firenze. Va forte su un canale Telegram di spacciatori di boiate. Neanche troppo casualmente, i “contenuti” sono no vax e pro Putin. Non era ad ascoltare Zelensky perché, ha detto alla Stampa, “avevo un impegno sul territorio, mica lo rimando per un intervento da remoto senza contraddittorio”. Ma come, il contraddittorio sotto le bombe? “Se uno è davvero sotto le bombe non riesce nemmeno a collegarsi”.
Si vola. Si fa riconoscere anche Vito Petrocelli (per la verità già noto alle cronache), presidente della Commissione Esteri del Senato, ovviamente del M5s: “Penso che per il M5S sia arrivato il momento di ritirare ministri e sottosegretari dal governo Draghi. Questo governo ha deciso di inviare armi all’Ucraina in guerra, rendendo di fatto l’Italia un paese co-belligerante”, ha detto Petrocelli all’AGI. “Che senso ha confermare la fiducia ad un governo interventista?
La maggioranza degli italiani non vuole alcun coinvolgimento del nostro paese in una guerra dagli esiti imprevedibili. Invito tutti i colleghi 5 stelle ad una riflessione su questa proposta”. Intanto, ha detto Petrocelli, “io confermo la mia contrarietà alla fornitura di armi prevista dal Decreto Ucraina, che ci catapulta nel conflitto in corso, complicando enormemente le possibilità di giungere ad un accordo di pace”.
Il putiniano Petrocelli è in forma smagliata; la sua posizione di fondo - siamo noi ad alimentare il conflitto inviando armi agli Ucraini - gira parecchio anche tra gli ex del M5s. Come il gruppo di Alternativa, che in blocco non s’è presentato a sentire Zelensky. I parlamentari di Alternativa hanno dichiarato che stiamo esponendo gli ucraini al conflitto “inviando armi in zona di guerra ed insistendo nello spingere la Nato fin ai confini della Russia”. Non è dunque la Russia che ha aggredito l’Ucraina scatenando la guerra, ma siamo noialtri che, dando aiuti militari all’Ucraina, alimentiamo il conflitto. Perfetto. Non c’è bisogno di ascoltare questo discorso al contrario per sentire Putin che parla.