{{IMG_SX}}Perugia, 18 luglio 2008 - Ugo Narducci (nella foto) è considerato dalla Procura di Perugia il capo di un'associazione a delinquere capace di nascondere un cadavere e di sostituirlo con quello di un altro: uno sconosciuto abbandonato in qualche cella di un obitorio di Perugia. Tutto questo per nascondere uno dei presunti autori degli omicidi seriali del Mostro di Firenze: suo figlio, Francesco.

 

Uno scambio di cadavere che sarebbe avvenuto tra l'8 e il 9 ottobre del 1985 al Lago Trasimeno con l'obiettivo di evitare che qualcuno scoprisse che la morte era in realtà avvenuta per strozzamento e non per suicidio. Gli assassini di Francesco sarebbero stati dei pregiudicati campani, che avrebbero agito su mandato del farmacista di San Casciano Calamandrei, assolto dall'accusa di essere il 'mostro' nell'ultimo processo di Firenze.

 

Ma Ugo Narducci, il 'barone' della medicina umbra, non ne vuole sapere di questa ricostruzione della Procura e lo ha ribadito: "Io sono convinto che si sia trattato, dopo otto anni di indagini, di suicidio. Francesco avrà avuto ragioni di salute. Perchè proprio un mese prima della morte - proprio in coincidenza con l'ultimo omicidio seriale  - era stato ad un congresso internazionale negli Stati Uniti e si era fatto visitare. Ritengo che abbia avuto notizia di una diagnosi infausta e quindi sapendo che stava male ha deciso di farla finita. Questa è la mia ipotesi".

 

Durante l' autopsia si è scoperto che Narducci fece uso, prima di morire, di una massiccia dose di un oppiaceo (meperedina) che blocca il respiro. Per Narducci padre non è vero che addirittura prima della morte di Francesco si parlasse già di un collegamento con il Mostro. "Queste voci sono arrivate dopo, alimentate da giornalisti e psicologi. Ricordo bene invece che a pochi mesi dalla morte un gruppo di amici, di professori universitari organizzarono una celebrazione in onore di Francesco dove l'allora rettore Larizza fece un grande elogio sulle doti umani e professionali di mio figlio. Francesco inoltre aveva tutti altri interessi rispetto a quelli che sono stati accusati dalla Procura di Firenze. Escludo che possa mai averli conosciuti".

 

Su Ugo Narducci pende un'accusa terribile: avere organizzato lo scambio di cadaveri per occultare, si dice, la verità di quella morte improvvisa. "Ci sono perizie - continua - fatte da eminenti professori che hanno riconosciuto che il cadavere ripescato era quello di Francesco Narducci. Dall'altra parte mi spieghino come mai questo cadavere, che sarebbe stato falso, fu ripescato con gli abiti di Francesco, con i documenti di Francesco. Come glieli avevano messi questi abiti? E soprattutto dove avrei potuto trovare un cadavere in più?".

 

Ugo Narducci ha ammesso di essere anche stato Massone: "Io sono stato iscritto alla Massoneria, mi sono cancellato, ma non ho mai contato niente, assolutamente".