Pisa, 30 novembre 2009 - Quella che inizia oggi è una settimana decisiva per conoscere la verità sul tragico incidente aereo di una settimana fa, sciagura nella quale hanno perduto la vita cinque aviatori della 46ª Brigata Aerea. Oggi in Procura si riuniranno i responsabili delle due commissioni d’inchiesta, che procedono insieme: la prima della magistratura che, coordinata dal procuratore Ugo Adinolfi, è affidata ai sostituti Aldo Mantovani e Sisto Restuccia.

 

Già nominato il perito: si tratta di Mario Pica, che è stato sia pilota militare che civile e che è considerato uno dei maggiori esperti italiani in tema di voli e incidenti aerei. L’altra è quella dell’Aeronautica militare, coordinata dal colonnello Giuseppe Gimondo che, giunto a Pisa all’indomani dell’incidente, si è insediato alla 46ª a San Giusto insieme ai cinque componenti del gruppo (tre esterni e due interni della base).

 

Nel corso del vertice di oggi dovrà essere fissata la data — forse già domani — per l’apertura delle due scatole nere recuperate tra i rottami dell’aereo precipitato nella campaga di Coltano subito dopo il decollo. Una registra i dialoghi di bordo tra i componenti dell’equipaggio, l’altra le eventuali anomalie tecniche sull’apparecchio. Dalla lettura e dall’esame di questi dati riusciremo a capire perché sono morti il tenente colonnello Bruno Cavezzana, 40 anni — comandante del 50° il capitano Gianluca Minichino, 28, il capitano Salvatore Bidello, 30, il sottotenente Maurizio Ton, 44 e il 1° maresciallo Gianluca Larice, 38.

 

Tutti professionisti di indubbia esperienza, alle spalle decine di impegnative missioni in ogni parte del mondo e migliaia di ore di volo. Meno di tre minuti: è il tempo intercorso tra quando l’aereo, quel lunedì maledetto, ha iniziato a rullare sulla pista e quando si è schiantato al suolo, alle 14.15. Un arco temporale brevissimo: "Probabilmente non c’è stato neppure il tempo di lanciare l’Sos" ha detto nei giorni scorsi il comandante della 46ª, generale Stefano Fort, che in occasione dei funerali delle vittime ha ribadito la certezza di "arrivare a chiarire fino in fondo le cause di una sciagura che al momento resta inspiegabile e incomprensibile".

 

Altri elementi utili all’inchiesta potrebbero venire dall’esame dei tracciati radar e delle conversazioni tra torre di controllo ed equipaggio, tutti acquisiti dai magistrati. Intanto si moltiplicano nella base della 46ª i gesti di solidarietà e effetto verso le famiglie delle cinque vittime: è stato infatti deciso di devolvere per una iniziativa a favore dei figli dei cinque aviatori la somma che ogni anno viene raccolta dai gruppi di volo per i regali di Natale ai figli del personale. Quest’anno si uniranno alla raccolta anche tutti gli altri reparti della 46ª per un progetto che porterà il nome dei cinque colleghi scomparsi. [email protected]