
Con la riapertura delle spiagge e il via libera, di fatto, alla stagione balneare, sono tornati a Marina di Vecchiano anche i cani da salvataggio del Glap (Gruppo di lavoro in acqua di Pisa). Stessa postazione, stesso spirito di sempre per prestare soccorso in caso di necessità (come volontari), ma qualche accortezza in più dettata dalle nuove disposizioni per evitare il diffondersi del contagio da Coronavirus. Il debutto in spiaggia c’è stato il 2 giugno e tutto è filato liscio. Ne abbiamo parlato con il presidente del Glap, Giorgio Seppia.
Presidente, che debutto è stato?
"Siamo partiti un po’ in sordina, anche perché fino all’ultimo non sapevamo come sarebbero state organizzate le spiagge libere. Abbiamo fatto la nostra postazione, con un corridoio laterale per far transitare le persone a distanza: come sempre, le persone volevano avvicinarsi ai cani per una carezza, ma abbiamo dovuto chiedere il rispetto delle distanze".
Come si sono comportati i bagnanti?
"La cosa positiva è che quest’anno la gente ha evitato di infilarsi tra gli asciugami come negli anni avanti, quando andavano ad occupare anche il più piccolo pertugio. Il primo giorno per il nostro servizio è andato bene, anche se la stagione vera e propria partirà il 15 giugno. Le mascherine? C’erano e non c’erano... Anche noi non siamo al 100%, qualcuno ha paura e siamo in forma ridotta: da 20-25 persone che eravamo, adesso siamo poco più della metà".
In quanti hanno prestato servizio il primo giorno?
"Tre persone, poi ho fatto un salto in spiaggia anch’io a controllare che tutto fosse al suo posto. Il mare era una tavola e problemi non ce ne erano. Con i tre bagnini c’era Nina, il labrador color crema del conduttore Riccardo Pavone. In totale abbiamo 23-24 cani, qualcuno un po’ vecchio: diciamo che operativi sono una quindicina, con cani e conduttori a rotazione. A gestire il servizio sul mare c’è Filippo Frosini".
Come funziona il soccorso?
"Il Comune ci ha sempre dato il pattino, più abbiamo il baywatch e a meno che il bagnante non sia svenuto usiamo quello. Il cane viene in aiuto, è un supporto: se una persona annaspa e si vede arrivare il muso del cane, può spaventarsi e agitarsi, ma è utile al bagnino per tornare a riva dopo il recupero. Siamo tutti bagnini della Società Nazionale di Salvamento".
Igor Vanni