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A Pisa il primo pacemaker bicamerale senza fili

L’impianto del dispositivo eseguito nei giorni scorsi a Cisanello, Aoup al top nel mondo grazie al lavoro di Bongiorni e Zucchelli

Tutto ha avuto inizio nel lontano 2014 con l’impianto del più piccolo pacemaker monocamerale senza fili al mondo. Oggi l’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana si fregia di un nuovo primato impiantando con successo il primo pacemaker bicamerale senza fili. Un’avanguardia tecnologica nel settore dell’aritmologia che, al momento, è stata praticata solo in pochi altri ospedali al mondo, fra cui solo un altro in Italia che finora ha operato su due pazienti. All’Aoup, l’intervento - eseguito nell’ambito dello studio clinico internazionale "Aveir DR i2i Study" - è stato effettuato nelle sale di elettrofisiologia dall’Unità operativa di Cardiologia 2, un team di professionisti in grado di far fronte alle nuove sfide terapeutiche e diretto dal dottor Giulio Zucchelli, subentrato a febbraio scorso nel ruolo di facente funzione di direttore alla dottoressa Maria Grazia Bongiorni, la quale ha preso parte alla prima dell’intervento in qualità di membro dello studio clinico internazionale. Il pacemaker utilizzato è un dispositivo miniaturizzato senza fili a doppia camera che viene impiantato direttamente nel ventricolo e nell’atrio destro con una procedura mininvasiva che non fa ricorso ad elettrocateteri, né tantomeno alla tasca sottocutanea sul torace per l’alloggiamento. Nello specifico "grazie a questa nuova tecnologia – spiega Zucchelli - i dispositivi atriali e ventricolari comunicano tra loro tramite bluetooth con il risultato del sincronismo nella stimolazione cardiaca.

Altro vantaggio è la facilità del recupero in caso di necessità di sostituzione di un dispositivo o di entrambi o in caso di passaggio a dispositivo monocamerale per le variate esigenze terapeutiche del paziente". Grazie a questo dispositivo innovativo è possibile evitare le procedure chirurgiche, raggiungendo le camere cardiache senza bisturi, evitando così cicatrici, il rischio di malfunzionamenti dei fili e offrendo al paziente una batteria a lunga durata. Una rivoluzione totale rispetto all’impianto tradizionale dei pacemaker, che potrebbe essere estesa a un numero di pazienti sempre maggiore. A porgere i suoi complimenti all’Aoup è il presidente della Regione, Eugenio Giani: "Sono molto orgoglioso dell’avanguardia tecnologica e dell’eccellenza dei nostri professionisti, che operando interventi di altissima specialità consentono alla Toscana un ulteriore e fondamentale salto di qualità nell’ambito dell’interventistica cardiologica. Della nuova tecnologia potranno beneficiarne i pazienti,e l’intero sistema sanitario toscano, che continua a investire sull’innovazione, della ricerca e delle competenze per migliorare la qualità dei servizi e delle prestazioni sanitarie".