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A.A.A. stanza cercasi a 250 euro. Ma le spese sono molto più alte: "E si trovano tanti posti al nero"

Un giro tra gli annunci in città online, la media è di 306: spesso le utenze sono escluse "Mancanze strutturali del Diritto allo studio. San Cataldo, aperta al 20%, presto un sopralluogo".

A.A.A. stanza cercasi a 250 euro. Ma le spese sono molto più alte: "E si trovano tanti posti al nero"

di Enrico Mattia Del Punta

"Mi devo trasferire a Pisa per studiare, sto cercando una stanza che non costi più di 250 euro al mese" è uno dei tanti post pubblicati sui gruppi Facebook dei molti studenti che arrivano in città e cercano un posto dove stare a prezzi abbordabili. Una chimera, quella della ricerca di una stanza, piena di insidie. Il prezzo medio di una stanza, infatti, negli ultimi anni ha subito un aumento vertiginoso. La stanza a 250 euro al mese è sempre più difficile da trovare. Cercando nei principali portali immobiliari le cifre che si trovano raggiungono anche i 450 euro. "Ad agosto 2023 per gli immobili residenziali in affitto sono stati richiesti in media € 12,26 al mese per metro quadro, con un aumento del 10,25% rispetto ad agosto 2022", si legge nel rapporto annuale che fa il portale Immobiliare.it. Da considerare tra questi numeri anche la stagione estiva, con le case in affitto a prezzi sempre più alti nelle località di mare. "L’aumento degli affitti è una storia lunga, in una città che nel bene o nel male non ha visto una crescita drastica come invece è avvenuto nelle altre città – spiega Jacopo Matrone, rappresentante degli studenti nel Nucleo di valutazione dell’Università Di Pisa -. Secondo gli ultimi report, si parla di una media di 306 euro al mese, ma basta guardarsi intorno per scoprire che una stanza si trova quasi sempre a 350 euro con utenze escluse".

Navigando in rete si trovano stanze a 450 euro, come l’annuncio pubblicato sul portale subito.it: "Affittiamo ampia stanza in zona San Marco, 23 metri quadrati, per 450 euro spese incluse". "Esiste il tema degli affitti per gli studenti universitari con contratti irregolari o al nero - continua Matrone sulla questione -, ma anche il tema di mancanze strutturali di quello che è il sistema del diritto allo studio universitario". Prima tra tutte la nuova residenza di San Cataldo, inaugurata a marzo ma ancora non operativa al 100%. "Dopo sei mesi dall’apertura la struttura è aperta solo al 20%, ovvero può ospitare al momento 50 persone al piano terra – scrive in una nota l’associazione studentesca Sinistra Per -. Al danno si aggiunge la beffa: non sono ancora disponibili una serie di servizi essenziali, come per esempio le aule studio". La struttura può ospitare in tutto 242 studenti. "Ogni anno rimangono fuori dalla graduatoria centinaia di studenti che invece ne avrebbero diritto – spiega Matrone -. Dobbiamo ricordarci che chi vive nelle residenze studentesche si trova in una situazione di grave disagio economico. Riguardo San Cataldo, con il Consiglio Territoriale degli studenti abbiamo avvertito che faremo presto un sopralluogo".