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Abiogen tra le migliori aziende al mondo

Certificazione top per solvibilità e credibilità. Di Martino: "Valore aggiunto per internazionalizzarci sempre di più. Con il Pnrr l’Italia può spiccare il volo"

di Gabriele Masiero

PISA

Abiogen Pharma si conferma per il quinto anno consecutivo un’azienda top per affidabilità, credibilità e trasparenza. Tutti parametri valutati attraverso indici relativi alla solidità, alla solvibilità e alla puntualità nei pagamenti. La qualifica di Cribis Prime Company garantisce infatti ai partner commerciali e finanziari, la puntualità nei pagamenti e l’assenza del rischio d’insolvenza. In Italia meno del 7% delle oltre 5,5 milioni di imprese registrate presso le Camere di commercio possono dichiarare lo stesso riconoscimento.

"La conferma del rating ‘Cribis D&B 1’ - osserva Massimo Di Martino, presidente e amministratore delegato di Abiogen Pharma – certifica che, nonostante le difficoltà e le oscillazioni portate dalla pandemia, da cui ancora stiamo uscendo, siamo riusciti a mantenere performance di rilievo e alti livelli di affidabilità verso i fornitori. E’ un segnale di salute e una prova diretta della bontà delle strategie di medio lungo-periodo che abbiamo impostato a livello nazionale e internazionale. Essere stati inclusi fra il ristretto numero delle aziende con indice di massima affidabilità sarà un valore aggiunto soprattutto per la nostra strategia di internazionalizzazione, che da quest’anno è tornata a dare grandi soddisfazioni con una costante espansione che ci vede pronti a lanciare nuove collaborazioni, già contrattualizzate, in 15 nazioni tra Europa, Asia, America Latina, Nord Africa e Stati Uniti".

E’ insomma una patente di serietà?

"Ci consente di avere un riconoscimento alla reputazione dell’azienda ed è tanto più significativo perché arriva spontaneamente da agenzie qualificate che certificano, a livello internazionale, l’affidabilità storica dei nostri bilanci e del nostro lavoro sotto il profilo finanziario".

La campagna vaccinale ha rimesso in moto il Paese. Lei come vede il futuro prossimo? "Il Recovery Fund, e quindi dagli obiettivi delineati nel Pnrr, rappresenta un’opportunità straordinaria, ma è necessario che il Governo proceda con quelle riforme strutturali (giustizia, fisco, burocrazia) che danno accesso a questi fondi che possono regalarci molto di più di un boom economico".

E per il settore farmaceutico cosa si aspetta?

"Nel nostro settore sono circa 4 i miliardi di euro di investimenti complessivi presenti nel Pnrr e che possono essere fatti in più da tutte le aziende di Farmindustria rispetto a quelli che hanno già pianificato per il prossimo triennio. Le imprese farmaceutiche italiane sono già leader in Europa e quindi saranno ancora più in grado di capitalizzare questi investimenti diventando più competitive".

Che ne pensa del Green pass obbligatorio?

"Lo stato cerca di incentivare la vaccinazione nel rispetto del libero arbitrio, aspetto di conoscere quali saranno le modalità di controllo di questo documento da parte delle aziende, auspicando che ciò non abbia contraccolpi sull’operatività delle imprese".