
di Gabriele Masiero
PISA
Dieci giorni per raccogliere le manifestazioni di interesse presentate da cooperative o altri enti gestori per avviare sul territorio della provincia di Pisa centri di accoglienza straordinaria (Cas) per dare ospitalità ai rifugiati che arriveranno dall’Ucraina messi in fuga dalla guerra. L’avviso pubblico della prefettura è on line sul sito istituzionale da venerdì e illustra modalità e corrispettivi per l’accoglienza fissati dall’ordinanza di protezione civile dello scorso 4 marzo e dal ministero dell’Interno, precisando che "gli immobili proposti possono avere le caratteristiche di unità abitativa o di centro collettivo" in regole con le normative vigenti.
Per le unità abitative "fino a un massimo di 50 posti complessivi in caso di più strutture gestite in rete" il corrispettivo riconosciuto dallo Stato all’ente gestore è di 24,57 euro giornalieri per ciascun rifugiato ospitato, mentre per i centri collettivi il corrispettivo sale a 29,30 euro al giorno. Mano a mano che la capienza sale cala invece il corrispettivo riconosciuto dallo Stato: 28,99 euro pro capite al giorno per le strutture da 51 a 100 posti e 24,56 al giorno per chi mette a disposizione strutture da 101 a 300 posti. Chi aderisce alla manifestazione d’interesse deve garantire ai rifugiati anche utenze e vitto, oltre all’alloggio e per questo, si legge ancora nell’avviso pubblico della prefettura, "verranno corrisposti, per le forniture effettivamente erogate i seguenti importi aggiuntivi: 2,50 euro al giorno pro capite a titolo di pocket money, 5 euro per schede telefoniche e 150 euro per ciascun kit di primo ingresso da erogare fino a un massimo di due volte al cambio di stagione". E’ presto per dire chi aderirà alla convenzione, ma sicuramente fa già parte del sistema la Croce Rossa, con alcune unità abitative e con l’albergo di Sant’Anna di Cascina che necessita di alcuni lavori di manutenzione e sarà disponibile nelle prossime settimane, mentre quello di Tirrenia è già a disposizione della protezione civile. Il nodo centrale dell’accoglienza, visto l’afflusso soprattutto di donne con bambini, però è quello della scuola.
E il Comune di Pisa è già pronto a fare la sua parte: "Ho già ricevuto - spiega l’assessore alle politiche educative, Sandra Munno - richiesta di inserimento scolastico. Sono minori accompagnati dalla mamma, che hanno scelto la nostra città per ricongiungersi a familiari che già vivono stabilmente da noi o per la collaborazione di conoscenti e ho ricevuto richieste di chiarimenti sull’accoglienza in loco da parte di alcuni dirigenti delle scuole del primo e del secondo ciclo in modo da avere un protocollo unico da adottare. Per questo ho preso contatti con il Provveditore per concordare un incontro, che si terrà nei prossimi giorni, nel quale stabilire un protocollo per l’accoglienza, che tenga conto, a tutto tondo, delle necessità, ivi comprese quelle sanitarie, per le quali sarà opportuno coinvolgere anche l’Asl a causa dell’emergenza Covid in atto. Gli effetti della guerra purtroppo dureranno a lungo e dobbiamo farci trovare preparati per accogliere minori in difficoltà".