Acqua pisana, quanto ci costi. Bollette da 801 euro a famiglia. Peggio solo Siena e Grosseto

Il XIX rapporto di Cittadinanza Attiva tarato su nuclei di tre persone. La media toscana è di 732 euro mentre quella nazionale di 478 euro. E a sorpresa Milano e Caserta sono i capoluoghi più economici .

Acqua pisana, quanto ci costi. Bollette da 801 euro a famiglia. Peggio solo Siena e Grosseto

Acqua pisana, quanto ci costi. Bollette da 801 euro a famiglia. Peggio solo Siena e Grosseto

Acqua azzurra... acqua cara. Con 801 euro a carico di una famiglia tipo composta da tre persone, la provincia di Pisa pisana è dietro soltanto a Siena e Grosseto (807 euro) per le bollette più care del servizio idrico. Una famiglia toscana - sempre composta da trepersone – ha speso in media 732 euro a famiglia toscana nel 2023 (contro una media nazionale pari a 478 euro), in aumento del 2,5% rispetto al 2022 e del 14,8% negli ultimi cinque anni. Notevoli differenze tariffarie anche fra i singoli capoluoghi di provincia della stessa regione: in Toscana si passa dagli 807€ di Siena e Grosseto ai 537€ di Lucca e con la Toscana che si rivela la regione più costosa (con 732 euro) e ben 8 suoi capoluoghi nella top ten delle province più care. Il Molise la più economica (226€), mentre il Trentino Alto Adige registra ’aumento più consistente (+9%).

Ma gli aumentizi dei capoluoghi di provincia italiani; rispetto all’anno precedente l’incremento maggiore, di circa il 16%, si registra a Vibo Valentia, mentre ad Isernia la bolletta è praticamente raddoppiata rispetto al 2019. Peggio di noi c’è Frosinone, in testa alla classifica delle province più care con una spesa media annuale di 867 euro, mentre Milano e Cosenza conquistano la palma di capoluoghi più economici con 184 euro.

La fotografia emerge dal XIX Rapporto sul servizio idrico integrato, a cura dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, che è stato presentato nel corso dell’evento ‘Cara acqua, una risorsa da risparmiare e tutelare’. Il Rapporto ha preso in esame le tariffe per il servizio idrico integrato applicate in tutti i capoluoghi di provincia italiani nel 2023 in riferimento ad una famiglia tipo composta da 3 persone un consumo annuo di 182 metri cubi. "Se ci attestassimo su un consumo di 150 mc l’anno invece di 182 - spiegano dll’Osservatorio - risparmieremmo in media 101 euro, ossia quasi il 27%; una famiglia toscana, la più tartassata a livello nazionale, potrebbe arrivare a pagare 183 euro in meno, ed anche una famiglia molisana avrebbe un risparmio di 42 euro". "Una famiglia di tre persone, con soglia ISEE fino a 9.530 euro e che ha accesso al bonus sociale idrico, secondo le nostre rilevazioni risparmia annualmente circa 104€, ossia il 22% o 27% in meno a seconda che abbia un consumo annuo di 182 metri cubi o di 150 metri cubi. In particolare, in Toscana, il valore del bonus varia dai 169 euro di Pisa ai 105 eurodi Lucca.

In base agli ultimi dati Istat (anno 2020), la dispersione idrica nei capoluoghi di provincia è pari in media al 36,2% e raggiunge il 42,2% come territorio complessivo italiano. In alcune aree del Paese (soprattutto Sud e Isole) si disperde più della metà dei volumi d’acqua immessi in rete. Se si analizza ulteriormente lo spaccato di alcune realtà, in Toscana ad esempio, si passa dal 62,9% di Massa al 13,5% di Livorno.