
La Soprintendenza affida il recupero all’associazione temporanea di imprese costituita da Cemes e Ram: per ora interessato solo il tratto pisano.
La Soprintendenza ha aggiudicato l’appalto per i lavori di restauro dell’Acquedotto mediceo all’associazione temporanea di imprese costituita dalle ditte Cemes e Ram. L’importo dei lavori è pari a circa tre milioni e 200mila euro. "E’ una buona notizia ma lo è a metà: il restauro prevede una porzione limitatissima dell’acquedotto, arriva con cinque anni di ritardo a causa dei finanziamenti del 2019, e vogliamo che si scriva chiaramente che non verrà toccato dalla Tangenziale nord ovest": dice Francesco Auletta consigliere comunale della lista Una città in Comune. I lavori prevedono il consolidamento delle arcate, il restauro delle murature e il ripristino della condotta idraulica che correva alla sommità dell’acquedotto. Auletta: "A seguito di una commissione consiliare avvenuta un po’ di tempo fa, abbiamo appreso dalla sovrintendenza che il tratto interessato dai lavori riguarda il tratto urbano nel comune di Pisa compreso tra Piazza delle Gondole e la Fontina". Ghezzano insomma sarebbe già escluso da questo intervento. Quest’opera, che connota il territorio pisano dal centro della città fino alle fonti di Asciano, fu realizzata a partire dal 1588 per volere del Granduca Ferdinando I de’ Medici, in continuità con i grandi interventi avviati da Cosimo I sia a Firenze, con la costruzione dell’acquedotto che termina nella monumentale fontana del Nettuno in piazza della Signoria, sia nel territorio Granducale e a Pisa. Ben presto, i cedimenti delle fondazioni crearono dissesti e deformazioni a cui si pose rimedio con la realizzazione di speroni e rimpelli. I lavori consentiranno di recuperare pienamente una delle opere più rilevanti della prima stagione medicea a Pisa, che struttura suggestivamente il disegno territoriale.
"Con la conclusione della procedura di gara – afferma il Soprintendente Valerio Tesi – si darà avvio finalmente al restauro dell’Acquedotto mediceo, nel tratto interno al territorio comunale di Pisa, con l’auspicio che il consolidamento e il restauro di questa monumentale infrastruttura medicea possa essere esteso all’intero sviluppo dell’Acquedotto nei prossimi anni". Auletta è sempre preoccupato però del tracciato della Tangenziale nord-est: "Vogliamo rassicurazioni sul fatto che non vi sia interferenza tra i due progetti e ribadiamo che occorre una visione nuova del territorio, per salvaguardarne storia, patrimonio culturale e ambientale". Il progetto di restauro è stato redatto da un gruppo di professionisti composto dagli architetti Stefania Franceschi, Leonardo Germani e Francesco Tioli, che ha compiuto il rilievo digitale e fotogrammetrico, dagli ingegneri Francesco Venturi e Cristiano Talini, dal geologo Eraldo Santarnecchi e dal geometra Silvio Oliverio (SurveyItalia srl) per indagini diagnostiche strutturali, incaricati nel 2020 della redazione del progetto.
Carlo Venturini