Addio a Bulleri, sindaco contadino: "Ha lottato una vita per i diritti. Da bracciante a deputato"

E’ stato presidente della Pubblica assistenza di Pisa e di Anpas nazionale a cavallo tra gli anni ’90 e 2000. Suo obiettivo, una casa per tutti: ruppe le catene del residence degli americani in via del Brennero.

Addio a Bulleri, sindaco contadino: "Ha lottato una vita per i diritti. Da bracciante a deputato"

Luigi Bulleri è stato un dirigente del sindacato e del partito, è stato anche sindaco di Pisa e parlamentare

di Mario Ferrari

Bracciante, sindacalista, primo cittadino di Pisa, deputato, ma anche presidente di associazioni di volontariato. Erano molti i volti di Luigi Bulleri, "il sindaco contadino", scomparso ieri a 90 anni. Un uomo diviso in tre anime: sindacalista, politico e volontario. Nato in un podere nel Comune di Pomarance il 10 maggio 1934, Bulleri ha iniziato da giovanissimo a occuparsi delle condizioni di vita dei braccianti agricoli e mezzadri. Definitosi sempre un "contadino mezzadro", è stato caposindacalista dei lavoratori agricoli, finché non si è spostato nel campo della politica. Ovviamente, nel Partito Comunista Italiano. Trasferitosi nel campoluogo, Bulleri è stato un membro di spicco del Pci: eletto consigliere comunale (compagno di battaglia di Massimo D’Alema durante il suo periodo pisano), assessore e anche sindaco di Pisa tra il 1976 e il 1983.

Bulleri ha occupato la sedia di Palazzo Gambacorti in un’epoca molto agitata, durante gli Anni Settanta: è noto per essere stato "il sindaco che ruppe la catena", quando, con la fascia tricolore addosso, tagliò fisicamente la catena dell’insediamento dei soldati americani in via del Brennero, permettendo di far affittare le case in un periodo di crisi abitativa. Durante il suo mandato ha anche dovuto affrontare il difficile periodo della crisi delle aziende come Marzotto, Piaggio e Saint Gobain. L’impegno politico a Pisa è stato notato dai dirigenti del partito, che gli hanno offerto la candidatura a deputato nella IX e X legislatura. Luigi Bulleri è stato eletto alla Camera alle elezioni del 1983 e a quelle del 1987, ricevendo, in entrambe le tornate, oltre 20mila preferenze. Sul seggio di Roma, si è distinto occupandosi dei problemi dell’agricoltura e dei braccianti.

Alla fine della sua esperienza alla Camera dei Deputati, Bulleri è tornato a Pisa e si è dedicato al volontariato, diventando presidente della Pubblica Assistenza cittadina nel 1995-96. "Qui - racconta Alessandro Betti, presidente della Pubblica Assistenza di Pisa - ha scoperto l’amore per il volontariato, che lo ha portato a scrivere un libro ‘Dalla politica al volontariato’ e a diventare presidente nazionale di Anpas dal ‘96 al 2004". Durante questo periodo ha anche incontrato, nel 2000, il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

"Un uomo di grande spessore, dalla significativa lucidità e verve politica - continua Betti -. Lui sentiva molto la questione sociale alla quale dedicato la vita e fino all’ultimo si è sempre battuto per i diritti degli ultimi. Ci mancherà moltissimo". Dal 2015 ha ricoperto la carica di presidente del Circolo Arci "Rinascita", uno dei più antichi e noti della città. Negli ultimi tempi le sue condizioni di salute si erano aggravate e mercoledì mattina si è spento all’ospedale di Cisanello. Immediato il cordoglio dell’Anpas, della Pubblica Assistenza di Pisa, del sindaco di Pomarance Pacini. Nel 2012 aveva perso la figlia, Marina, per un arresto cardiaco. Luigi Bulleri lascia il figlio Enrico, il funerale si terrà domani alle 17 nella sede della Pubblica Assistenza in via Italo Bargagna.