di Francesco Paletti
PISA
Lo chiamavano "Morgan", come il pirata. Per quella sua abilità in campo, nel rubare palloni agli attaccanti, da stopper vecchio stampo. Ma bucaniere Francesco Morini lo era solo sul rettangolo verde. Per oltre vent’anni, anzi, è stato uno degli emblemi dell’eleganza dello stile Juve con cui ha vinto davvero tutto: cinque scudetti, una Coppa Uefa e una Coppa Italia da giocatore. E poi altri quattro titoli nazionali, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe, un’intercontinentale e ancora una Uefa da dirigente, direttore sportivo prima e team manager poi. Si è spento improvvisamente ieri sera all’Ospedale Versilia all’età di 77 anni, a causa di un attacco cardiaco nella residenza di Forte dei Marmi che alternava a quella di Metato (San Giuliano Terme), il paese in cui era nato e con cui non aveva mai perso i contatti, neppure quando, grazie al calcio, ha avuto la possibilità di girare mezzo mondo (chiuse la carriera in Canada, al Toronto Blizzard, per imparare bene la lingua e prepararsi alla carriera dirigenziale).
Le radici sono sempre state una cosa seria per Morini: è fra Metato e Forte dei Marmi, infatti, che trascorreva gran parte del suo tempo, una volta abbandonato il mondo del calcio, anche se Torino rimaneva comunque la sua città d’adozione in cui aveva voluto conservare una residenza. E qui coltivava le altre sue due grandi passioni oltre al calcio, ossia la caccia e la pesca. Insieme agli amici di una vita come Stefano Signorini del ristorante "Barbarossa" di Marina di Pisa: "Ci eravamo sentiti pochi giorni fa e stavamo organizzando una battuta di caccia in Spagna, per l’autunno, dove eravamo stati anche due anni fa – ricorda -: quando l’ho saputo, sono rimasto senza parole".
Nei locali della Pubblica Assistenza di Metato è stata organizzata anche la camera ardente e, nella chiesa di San Giacomo Apostolo, domani alle 14.30 si celebreranno anche i funerali. L’ultima uscita pubblica, invece, il 23 giugno scorso, in occasione dell’inaugurazione dell’hub solidale realizzato a Ghezzano da Donato Todisco, altro amico di vecchia data.
Se ne va a poco più di due mesi di distanza da Giampiero Boniperti, scomparso il 21 giugno scorso, che per lui è stato molto di più di un fratello maggiore: lo volle alla Juventus dopo averlo visto all’opera nella Sampdoria facendone una colonna della difesa bianconera per un decennio. E poi lo chiamò al suo fianco come dirigente. Ieri lo hanno ricordato in tanti fra i big del mondo del calcio: la Juventus ovviamente, ma anche Marcello Lippi, suo compagno di squadra nella Sampdoria, e Federica Cappelletti, la vedova di Paolo Rossi. Lo hanno ricordato, però, anche i "suoi" sindaci pisani Sergio Di Maio (San Giuliano Terme) e Massimiliano Angori (Vecchiano). Perché Morini le radici le aveva conservate ben salde nella sua terra.