GABRIELE MASIERO
Cronaca

Addio a Ubaldo Bonuccelli. Luminare del cervello e generoso divulgatore

Ordinario di neurologia in Aoup, aveva 75 anni

Ordinario di neurologia in Aoup, aveva 75 anni

Ordinario di neurologia in Aoup, aveva 75 anni

La medicina pisana è in lutto. E’ morto, a 75 anni, in seguito a una malattia, il neurologo Ubaldo Bonuccelli, esperto di fama per la malattia di Parkinson, già professore ordinario all’Università di Pisa e direttore dell’uoc di neurologia dell’Azienda ospedaliera universitaria pisana. Originario di Camaiore, dopo essersi laureato nel 1975 all’Università di Pisa, nel 1979 si era specializzato in neurologia e in farmacologia nel 1989 all’Università di Cagliari. Aveva maturato esperienze di neurofarmacologia di base e clinica grazie anche a soggiorni in istituzioni italiane e statunitensi - visiting scientist a Bethesda nel 1986, borsa di studio Fulbright a Chicago nel 1988 - dedicandosi in particolare al Parkinson. Nel 2010 aveva collaborato alla stesura delle linee guida europee per la diagnosi e il trattamento della malattia di Parkinson, e alla loro revisione nel 2013. È stato anche presidente della Lega italiana contro la malattia di Parkinson (Limpe) per il biennio 2010-2011. Dal 2021 era in pensione ma aveva continuato a collaborare per la ricerca clinica con i suoi allievi.

"Ricordo Ubaldo Bonuccelli - ha detto il rettore Riccardo Zucchi - come uno dei massimi esponenti della neurologia a livello internazionale, autore di un’attività scientifica di grandissimo rilievo e capace di coniugare ricerca e didattica. Lo ricordo inoltre con affetto come collega e collaboratore e sono sicuro che l’università di Pisa saprà riconoscere il suo valore, come uomo e come scienziato, con tutta una serie di iniziative per celebrare il suo talento scientifico e la sua straordinaria capacità clinica e didattica capace di formare generazione di ottimi medici".

Anche il professor Gabriele Siciliano, suo successore come direttore della Neurologia dell’Aoup, ha ricordato "il medico di grandissimo acume e intelligenza, con raffinatissimo intuito clinico e grandissima cultura neurologica capace di trasmettere ai numerosi suoi allievi che oggi operano in Italia e all’estero la passione per la ricerca, l’entusiasmo per esplorare strade innovative, senza trascurare l’importanza del rapporto umano verso i bisogni del paziente".