
Il comparto handling di Toscana Aeroporti cambia proprietà, anche se la società di gestione aeroportuale continuerà a mantenere una quota golden share intorno al 20% che servirà come garanzia di salvaguardia dei diritti acquisiti dei circa 500 lavoratori impiegati negli scali di Pisa e Firenze. L’operazione si chiuderà formalmente oggi ma ieri i vertici di Toscana Aeroporti avrebbero informato i soci di minoranza (Comune, Camera di Commercio e Provincia) illustrando i dettagli dell’operazione nel corso di una riunione a Palazzo Gambacorti. Sapere di più è praticamente impossibile, ma il management della società aeroportuale avrebbe rassicurato i soci pubblici non solo sulla bontà dell’operazione, ma anche sulla serietà dell’acquirente e, soprattutto, sul mantenimento di una partecipazione strategica nel nuovo assetto proprietario "proprio per garantire il rispetto dei contratti in essere, integrativo compreso, a favore dei lavoratori".
Del resto, hanno insistito il vicepresidente di Toscana Aeroporti Stefano Bottai e l’amministratore delegato Roberto Naldi nell’incontro con il sindaco Michele Conti, il presidente della Camera di Commercio, Valter Tamburini e Olivia Picchi (in rappresentanza del presidente della Provincia, Massimiliano Angori), "quando le condizioni di serietà e sicurezza per il futuro non c’erano, come nel caso della cessione del comparto a Consulta, Toscana Aeroporti non ha esitato a rinunciare alla vendita delle quote proprio per tutelare i propri dipendenti, oggi lo scenario che abbiamo di fronte è totalmente diverso e decisamente rassicurante". Toscana Aeroporti Handling è stata finora una srl interamente controllata da Toscana Aeroporti ed è incaricata di svolgere assistenza a terra ad aeromobili, passeggeri e merci offrendo agli utenti, si legge nel sito aziendale, "un servizio al livello dei migliori standard qualitativi e di sicurezza nazionali ed europei". La cessione della società, è stato un altro dei temi al centro della riunione, ottempera anche a una precisa direttiva comunitaria che apre a una reale concorrenza nei servizi di terra degli aeroporti, anche se a Pisa è già operante un’altra società, Consulta appunto.
Gab. Mas.