REDAZIONE PISA

"Affitti brevi e b&b a Pisa: danno a famiglie e studenti"

Giulia Contini dell'Unione Inquilini denuncia la situazione abitativa a Pisa: Governo centrale fa danni, Comune non fa nulla, piccoli proprietari usano affitti brevi per campare. Comune deve intervenire con Agenzia Casa e strumenti ordinari.

"Affitti brevi e b&b vampirizzano le locazioni a danno di studenti e famiglie". Non lo manda a dire, Giulia Contini dell’Unione inquilini dipingendo con nettezza la situazione abitativa a Pisa. "Il Governo centrale fa danni – spiega Contini–, quello locale non fa nulla, anzi stringe accordi con l’ateneo per fare degli hotel-studentati privati alla Paradisa ed alla ex caserma Artale. Invece di pensare a dare un alloggio pubblico agli oltre 900 borsisti, aumentando appunto la disponibilità di abitazioni studentesche pubbliche, si usano i fondi del Pnrr per ristrutturazioni e successive gestioni affidate a gruppi privati di immobiliaristi". "L’idea che si persegue – continuano dall’associazione – è quella di trovare sempre un vantaggio speculativo basti pensare ad esempio alla monocorde visione che unisce Comune, Unipi e Unione industriale sul caso del nuovo centro congressi a Santa Chiara Di nuovo soldi che non vanno per alloggi o servizi agli studenti ma vanno a mettere solo un effimero fiore all’occhiello all’attività congressuale dell’ateneo o della città". E veniamo ora agli affitti brevi. Contini precisa: "Possiamo dare la colpa ai piccoli proprietari immobiliari se preferiscono usare i loro appartamenti per affitti brevi o b&b? Assolutamente no. Con gli stipendi e le pensioni da fame, alcuni ci campano con le entrate dell’immobile. Deve intervenire il Comune con la sua Agenzia casa che però non funziona. I piccoli proprietari vanno tenuti calmi ed indirizzati verso logiche di equità. Allo stato dell’arte, i piccoli proprietari hanno di fronte due scelte: quella ad alto profitto e zero rischi e quella a basso profitto con alti rischi. Cosa fareste voi? Bene cosa e come fare ce lo deve dire la Giunta comunale che non usa neppure gli strumenti ordinari come le liste d’attese per le case popolari e l’integrazione all’affitto che viene data col contagocce".

Ca.Ve.