Ad oggi, le locazioni turistiche presenti a Pisa sono 965. La maggior concentrazione si registra sul litorale, che conta 244 strutture, seguito dalla zona della stazione con 144, da Cisanello con 147, da Porta a Lucca con 96 e da altre zone della città, che ospitano tra le 50 e le 100 strutture. A fornire i dati è stato l’assessore al Turismo del Comune di Pisa, Paolo Pesciatini, in risposta a un’interrogazione del consigliere di Sinistra Unita, Luigi Sofia, elencando i numeri delle strutture presenti sul territorio.
"Questi numeri – ha precisato l’assessore – indicano una situazione in divenire, poiché le attività non sempre riportano il codice di avviamento postale". Il cosiddetto "Cin", che dovrà essere effettuato tramite il portale del Ministero del Turismo, accedendo con Spid o carta d’identità elettronica del titolare o del legale rappresentante della struttura, consentirà una mappatura reale dei b&b presenti sul territorio. Infatti, come ha ricordato Pesciatini, "sarà ufficialmente obbligatorio solo dal 2 gennaio".
Secondo il sito AirDna, fornitore di dati e analisi per il settore degli affitti a breve termine, i numeri reali potrebbero aggirarsi intorno alle 1284 strutture attive, con una crescita del 22% rispetto al 2023, quando le strutture a Pisa erano, secondo il sito, 997.
"È una nuova tendenza di mercato – ha aggiunto Pesciatini – che il Comune di Pisa sta monitorando, in attesa della legge regionale sul turismo, che prevede criteri e limiti per le locazioni turistiche brevi nei comuni ad alta densità turistica".
Sempre secondo l’assessore, delle 965 strutture censite, 867 sono in forma non imprenditoriale, mentre 98 in forma imprenditoriale.
"Questi dati – ha dichiarato il consigliere di Sinistra Unita, Luigi Sofia – fanno emergere una realtà che va ben oltre le esigenze del turismo e che evidenzia una crisi abitativa sempre più grave. La crescita delle locazioni brevi e il conseguente aumento dei costi abitativi stanno aggravando una situazione che colpisce duramente studenti, giovani lavoratori e famiglie, trasformando interi quartieri da accessibili a esclusivi. Si tratta di un fenomeno di gentrificazione che rischia di spingere fuori i residenti storici e compromettere il tessuto sociale cittadino. Con questa tendenza – ha aggiunto Sofia – diventa sempre più difficile raggiungere l’obiettivo di una città viva, abitata stabilmente da 100 mila persone, una soglia fondamentale per mantenere una comunità dinamica e sostenibile".
Sofia ha accolto con favore la volontà dell’amministrazione di affrontare il problema e ha dichiarato necessario "un piano complessivo e coraggioso per affrontare questa emergenza: regolamentare le locazioni brevi per tutelare il diritto alla casa, incentivare gli affitti a lungo termine e investire in politiche di edilizia pubblica. Senza azioni concrete – ha concluso -, rischiamo di trasformare Pisa in una città sempre più inaccessibile, priva di spazi di vita per chi la abita realmente, con effetti disastrosi sul piano sociale e culturale".
Enrico Mattia Del Punta