CARLO VENTURINI
Cronaca

Affitti turistici, il blitz delle keybox: "Questa città non è un albergo"

Gli attivisti di Una Città in Comune ‘incerottano’ le scatoline custodia delle chiavi degli affittacamere, contro il proliferare delle strutture per soggiorni ’mordi e fuggi’ nel centro storico: "Consumato dalle locazioni brevi".

Il blitz contro le keybox di Una Città in Comune (Fotoservizio Elena Pardini/Valtriani)

Il blitz contro le keybox di Una Città in Comune (Fotoservizio Elena Pardini/Valtriani)

Incerottate le scatoline custodie delle chiavi dei B&B. Si chiamano keybox e gli attivisti della lista Una città in Comune ne hanno incerottate una decina ma potevano farlo alle centinaia di B&b che crescono compulsivamente in città. E famiglie, studenti e lavoratori se ne vanno in paesi e città limitrofe "sfrattati" dal turismo mordi e salta sul primo aereo low cost che li riporta in patria. Alcuni di queste keybox sono agganciate a grondaie, altre a tubi del gas, altre sono lontane decine di metri dall’agognato B&B. Fausto Pascali, Silvia Giamebrini e Rino Razzi ci hanno fatto fare un giro che si è "limitato" a via della Faggiola che brulica di scatoline porta chiavi ed in Piazza dell’Arcivescovado. "Questa città non è un albergo. Con questi adesivi affissi sulle decine di keybox sparse nel centro cittadino abbiamo voluto denunciare ancora una volta il fenomeno speculativo degli affitti brevi che sta divorando le nostre città": dicono dalla lista. Pascali aggiunge: "Il fenomeno delle locazioni brevi sta "consumando" la città, rendendo impossibile per famiglie, lavoratori e lavoratrici trovare una casa. In base ai dati più recenti sulla base di una nostra interrogazione sono 931 gli affitti brevi, di cui 246 sul litorale, 110 nella zona fra Borgo Stretto e via Santa Maria, 101 fra Borgo Stretto e via di Pratale, 138 nella zona Stazione, 137 nei quartieri di Pisanova e Cisanello, 55 a Porta a Lucca, 54 a Porta a Mare e La Vettola, 90 nella zona fra aeroporto, Putignano e Riglione". "Vogliamo ribadire - aggiunge Razzi – che la casa non è una merce ma è un diritto oggi negato a molte persone e che le istituzioni devono intervenire per garantire prima i diritti dei profitti. In particolare bisognerà distinguere chi possiede più di un appartamento locato, quanti ne ha o se quella realtà è una vera e propria attività imprenditoriale". Giamberini aggiunge: "In alcuni casi il problema è basso reddito. Se una donna lavora e prende 1200 euro ed è separata con due figli è logico che affitti due stanze. Ma qui il fenomeno, è di mungere i turisti scacciando gli studenti che non vivono più la socialità e l’arricchimento culturale di Pisa. Ci studiano, prendono il treno e vanno in paesi limitrofi dove spessissimo vivono soli". "I Comuni devono anzitutto interfacciarsi con le altre istituzioni – continuano gli attivisti – perché venga approvata una legge nazionale per porre un limite alle locazioni turistiche sulla base delle necessità abitative della specifica città. Al contempo occorrono verifiche anche sul pagamento dell’imposta di soggiorno con controllo puntuale sul territorio da parte della Polizia Municipale. Il sindaco Conti deve assumersi le proprie responsabilità rispetto a quello che già un Comune può fare sul piano urbanistico e giuridico. Per questo abbiamo richiesto una commissione ad hoc con tutti i dirigenti comunali per iniziare un percorso per la redazione di un Regolamento comunale sugli affitti brevi".

Carlo Venturini