CARLO CASINI
Cronaca

Aggressione e offese razziste contro Dieng: "Tanta paura, questa non è la mia Pisa"

Il presidente dell’Unità migranti stava rientrando a casa in bicicletta in via di Putignano. Il racconto: "Mi hanno colpito e urlato ’tornatene nel tuo Paese’".

Aggredito con una spranga. Minacce e offese razziste: "Questa non è la mia Pisa"

Aggredito con una spranga. Minacce e offese razziste: "Questa non è la mia Pisa"

Pisa, 11 luglio 2024 –  "Questa non è la mia Pisa". Ibrahima Dieng, originario del Senegal, da oltre 20 anni in Italia, è dispiaciuto e impaurito. È stato "minacciato, offeso con frasi razziste, schiaffeggiato". È successo verso le 19:45 di martedì sera in via di Putignano a Pisa. "Avevo appena finito di lavorare", racconta Ibra, 46 anni, biciclettaio storico del negozio Papini sul lungarno e presidente dell’Unità migranti di Pisa. Stava rientrando a casa proprio sulla sua due ruote.

"Avevo terminato, come sempre, intorno alle 19:30. Mio figlio non mi vedeva da una settimana perché era fuori. Così mi è venuto incontro. Mi sono fermato a salutarlo". Succede tutto in un attimo.

"Ho sentito una botta sulla ruota della mia bici mentre io ero ancora in sella, mio figlio si trovava in piedi. Mi sono così girato e ho visto una macchina nera con un signore alla guida e una donna accanto". D’istinto, Ibrahima chiede: "Ma che fai? Mi vuoi passare sopra?". L’altro risponde di sì. "Mi ha detto - prosegue Ibrahima - ‘Certo non potete stare in mezzo alla strada, imbecille’. Quindi ha accelerato, a quel punto mi sono spostato e allontanato ribattendo ‘ma sei scemo? Mi vuoi ammazzare?’". Ibrahima è già sconvolto, non gli è mai capitato niente di simile. L’uomo "è sceso dalla macchina e mi dato uno schiaffo urlando ‘nero di m..., venite a casa mia e rompete i c...’".

Qualche vicino, però, sente le grida, si affaccia e capisce. In molti conoscono la famiglia Dieng. Ibra lavora da moltissimi anni a Pisa e, proprio grazie ai Papini, è riuscito a diventare regolare e ad avere un impiego fisso. Ora il suo obiettivo è sostenere il suo paese di origine inviando aiuti sanitari e non solo.

Il quartiere reagisce. Qualcuno comincia a riprendere la scena e proprio in uno dei video, ora in mano alla questura, si vede che l’uomo ha tra le dita una specie di bastone. "Era un pezzo di ferro - aggiunge il presidente dell’Unità migranti - Mi voleva picchiare, mi ha detto che mi avrebbe ritrovato e fatto del male, ma io ho chiamato la polizia".

I vicini proseguono nelle riprese e urlano anche loro nel frattempo. Anche i parenti di Ibra sono colpiti e in ansia per quanto successo. "Hanno paura". "L’uomo ha pure inveito contro la donna che aveva accanto, l’ha spinta e buttata a terra perché lei cercava di bloccarlo". "In 23 anni che sono in Italia non ho mai vissuto una situazione del genere. Questa non è l’immagine di Pisa che conosco", riflette il 46enne con tristezza. Ibrahima ha presentato denuncia alla polizia.