Pisa, 14 novembre 2024 – «Siamo condannati a un ergastolo di dolore». La famiglia di Giorgio, 80 anni a dicembre, vive da giorni un’infinita tristezza. «Nostro padre, dopo l’aggressione in ospedale, ora è in coma». Un caso che, ricordano i suoi cari, è «purtroppo simile a quello della dottoressa Barbara Capovani e del medico pisano in pensione Piero Orsini, percossi e uccisi davanti al Santa Chiara e in strada».
Martedì 6 ottobre, con il figlio Michele, Giorgio si trovava al Pronto soccorso per la moglie, «ha una disabilità al 100%», la compagna di una vita che lui accudisce e di cui si è preoccupato anche mentre lo stavano soccorrendo. «Pensate a lei, come sta?». «Ero andato a prendere l’auto per ricondurlo a casa – racconta Michele – ’aspettami qui, davanti alla porta scorrevole’, gli ho detto. Faceva freddo e lui è entrato nella sala d’attesa del Pronto soccorso». Pochi minuti. Attimi in cui un 47enne di origini romene («non doveva essere lì», ripete Michele), portato dal 118 al Ps perché in forte stato di agitazione per aver assunto alcol, si è avvicinato al 79enne e, senza un motivo, gli ha dato una spallata buttandolo a terra.
Il sangue, la corsa dei sanitari e la disperazione di Michele quando è tornato. «Non si può essere ridotti in fin di vita in quel modo». Il 47enne, già conosciuto, si trova in carcere. Giorgio è gravissimo. È riuscito, nei giorni scorsi, a salutare la moglie, si sono incontrati in ospedale. Poi la situazione è peggiorata, lui adesso si trova nella Rianimazione della Neurochirurgia. I familiari fanno più volte al giorno la spola tra casa e Cisanello.
Proprio ieri è tornata a casa la signora, che era stata nuovamente ricoverata. «Una tragedia nella tragedia – spiega ancora il figlio di Giorgio – Vivono in simbiosi. Lui l’accudisce in tutto e per tutto, dalla mattina alla sera. Le dà da mangiare, la cura. Sono legatissimi da 60 anni. Quell’uomo non doveva stare lì senza sorveglianza. Serve più sicurezza per tutti, per i pazienti e per chi lavora nella struttura».
«Non doveva succedere – prosegue Michele – in un luogo dove si va per curarsi». Le indagini sono della polizia di Stato che, il giorno dopo, ha arrestato l’uomo: l’arresto è stato convalidato ed è stata confermata la misura cautelare in carcere. Nel 2023 si sono verificati due delitti molto legati fra loro a Pisa. Il 9 gennaio un 26enne fiorentino assolto «per vizio totale di mente» ha aggredito e ucciso il medico in pensione Orsini che stava passeggiando vicino a Corso Italia, una strada centrale di Pisa. Era nella città della Torre per fare una visita psichiatrica. Il 21 aprile Gianluca Paul Seung, il 37enne di Torre del Lago (che ha confessato ed è stato condannato all’ergastolo), ha preso a bastonate la dottoressa Barbara Capovani che è morta poi in ospedale. «Se mio padre morirà, l’accusa per il suo aggressore sarà di omicidio. È una grande tragedia».