“Una battaglia ogni giorno, giovedì calci a un autista"

Pisa, i sindacati: "Minacce, sputi e aggressioni. E alla Stazione è terra di nessuno"

Bus a Pisa (Foto Elena Pardini)

Bus a Pisa (Foto Elena Pardini)

Pisa, 6 luglio 2024 – Minacce, sputi e aggressioni: gli autisti degli autobus di Pisa sono sempre più nel mirino della microcriminalità. È la denuncia dei sindacalisti, con Cgil e Faisa-Cisal in prima linea, dopo gli eventi tragici dell’ultima settimana. "Due casi separati", ci tiene a spiegare Alessandro Gafforio (Cgil). Nel primo caso, una donna è morta il 28 giugno scorso a Tirrenia a bordo di un autobus a seguito di una caduta causata da una frenata. "È stato un grave incidente – spiega Gafforio – l’autista ha seguito tutte le procedure. Si tratta peraltro di un ex soccorritore che sapeva cosa fare, mentre l’ambulanza sembra sia arrivata tardi per via dell’assenza sul litorale del servizio di 118". I figli della donna sono ancora in cerca di testimoni, hanno sporto denuncia e vogliono scoprire cosa è successo.

Diverso è quanto accaduto alla stazione, in viale Gramsci, dove un uomo mercoledì sera è stato investito in bici da un autobus mentre fuggiva dai carabinieri. Il soggetto, un senegalese di circa 40 anni con permesso di soggiorno e noto alle forze dell’ordine, sembrerebbe essere migliorato ed è fuori pericolo di vita, attualmente si trova in Medicina d’Urgenza all’ospedale di Cisanello. "In quel caso, l’autista non ha nessuna colpa – dice Lorenzo Bonanni della Faisa-Cisal di Pisa – l’uomo è arrivato improvvisamente, ed è impossibile fermare un pullman che pesa tonnellate".

La situazione della zona stazione è però "terra di nessuno anche per chi lavora sugli autobus e passa di lì tutti i giorni - continua il sindacalista -. Le aggressioni sono all’ordine del giorno. L’ultima è avvenuta ieri (giovedì ndr), con un uomo che è salito sull’autobus con un monopattino e ha tirato un calcio all’autista solo perché quest’ultimo lo redarguiva, facendogli notare che da regolamento non si può tenere il monopattino aperto".

Mancano i controlli, mentre il progetto del bottone rosso sugli autobus per avvisare tempestivamente le forze dell’ordine "è ancora in alto mare", dice sempre Bonanni. Una situazione di malessere che gli autisti vivono "su turni massacranti per 1300 euro al mese – precisa Gafforio della Cgil – molte volte siamo costretti a subire in silenzio, specialmente negli orari notturni, dove ci vuole coraggio, soprattutto per le colleghe donne, con persone che in passato hanno anche tentato di molestarle".

Enrico Mattia Del Punta