Pisa, 2 gennaio 2025 – Momenti di tensione la mattina di Capodanno all'ospedale Cisanello, dove un uomo di 40 anni ha aggredito due infermieri. Secondo quanto ricostruito l'uomo, in stato di forte agitazione, forse a causa dell'assunzione di sostanze alcoliche, si è scagliato contro il personale sanitario. L'intervento tempestivo dei carabinieri ha permesso di bloccare l'aggressore e di evitare ulteriori conseguenze. Il 40enne è stato quindi arrestato e su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica di Pisa di turno che coordina le indagini, è stato trattenuto nella camera di sicurezza del Comando di Pisa fino a quando non è stato convalidato l’arresto e disposta la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria due volte a settimana.
L’ennesima aggressione ai danni di operatori sanitari. Inoltre Pisa è tristemente ricordata anche per la brutale aggressione a un anziano nel pronto soccorso dell’ospedale che, dopo giorni di agonia, è morto in conseguenza alle lesioni provocate nel pestaggio.
“L’arresto dell’aggressore di due infermieri a Pisa rappresenta un segnale importante nella lotta contro il fenomeno spregevole delle aggressioni al personale sanitario. Questa misura dimostra che si può e si deve fare qualcosa per proteggere chi, ogni giorno, si dedica alla cura e alla salute delle persone con professionalità e dedizione. L’applicazione dell’articolo del codice penale sull’aggressione ai sanitari è un segnale positivo che, speriamo, funga da deterrente per futuri episodi di violenza", commenta così Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze.
“A nome dell’Ordine dei Medici di Firenze – dice Dattolo – voglio esprimere solidarietà e vicinanza ai due infermieri aggrediti e ringraziare i carabinieri per il pronto intervento che ha evitato conseguenze ben peggiori. Aggiungo che questo episodio ci ricorda, ancora una volta, quanto sia cruciale intensificare le azioni preventive e repressive per tutelare chi opera in un contesto già carico di stress e responsabilità. La paura e il rischio di aggressioni non possono e non devono diventare una condizione normale di lavoro per i medici, gli infermieri e tutto il personale sanitario. Questo arresto è la dimostrazione che la legge può essere uno strumento efficace ma dobbiamo fare di più, sia in termini di sensibilizzazione che di prevenzione”.
Secondo dati diffusi nelle settimane scorse dall'Ordine dei Medici di Firenze, negli ultimi tre anni, le violenze nei confronti del personale sanitario sono aumentate del 30%, con le donne che rappresentano il 59% delle vittime. Questi numeri sono un campanello d'allarme che non possiamo più ignorare. Il presidente invita le istituzioni e i cittadini a un impegno congiunto per creare un ambiente lavorativo sicuro e rispettoso: "La sanità è un bene comune e chi vi opera merita protezione e rispetto. Ogni aggressione non è solo un attacco a un singolo professionista, ma a tutta la nostra comunità, pazienti compresi”, conclude Dattolo.