ANTONIA CASINI e MICHELA BERTI
Cronaca

Il caso Capovani è già dimenticato. Stesso reparto, nuova aggressione

Dottoressa vittima di un duplice episodio violento a un mese e mezzo dall’omicidio della psichiatra. L’allarme dei sanitari: "E’ evidente che non sono state prese misure efficaci per garantire la sicurezza"

Barbara Capovani

Pisa, 12 giugno 2023 - Due aggressioni in una settimana e mezzo. Nello stesso reparto e contro la stessa dottoressa. Il primo paziente le ha rotto un dito della mano, mentre il secondo le ha fatto saltare via la stecca che le era stata applicata dai medici per curare quella frattura. "Nella Psichiatria territoriale di Pisa, a distanza di un mese e mezzo dall’uccisione della dottoressa Barbara Capovani, che quel reparto dirigeva, non sono state prese misure efficaci contro episodi di violenza così da fare lavorare i sanitari in sicurezza". A commentare la notizia è Giuseppe Celona, segretario regionale di Cisl medici.

Il primo caso si è verificato il 3 giugno scorso all’interno del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura del Santa Chiara, struttura davanti alla quale ad aprile era stata massacrata Barbara Capovani, poi morta in ospedale, quando un paziente lì ricoverato si è scaraventato su una dottoressa di turno procurandole la frattura del pollice. Il secondo episodio è invece accaduto giovedì, quando giovane ricoverato, destinatario di un trattamento sanitario obbligatorio per avere picchiato un familiare e avere poi creato problemi anche ai vicini, si è scagliato contro la medesima dottoressa togliendole la fasciatura con una manata. Gli agenti delle Volanti, chiamati sul posto, lo hanno immobilizzato e consegnato ai sanitari per un nuovo tso: i termini del primo erano scaduti. Sabato pomeriggio la polizia di Stato di Pisa, incaricata dall‘Ufficio di Sorveglianza, ha notificato al giovane la proroga della misura di sicurezza della libertà vigilata, perché ritenuto "socialmente pericoloso", con l’obbligo di permanenza in una struttura psichiatrica (Rems) e di sottoporsi alle cure dei sanitari ritenute più opportune. "Un fatto gravissimo – aggiunge ancora Celona – Soprattutto perché avvenuto nello stesso reparto della dottoressa Capovani. Giovedì, durante la manifestazione intersindacale per salvare la sanità pubblica in piazza Duomo a Firenze, davanti alla presidenza della Regione al numero 10, parleremo anche di sicurezza, un tema attualissimo, da affrontare su più fronti e con immediatezza".

La dottoressa Capovani era stata aggredite a bastonate il 21 aprile davanti alla psichiatria territoriale del Santa Chiara di Pisa ed era deceduta in ospedale a causa delle gravissime feirte. Un delitto per il quale si trova in carcere Gianluca Paul Seung, 35 anni, originario di Torre del Lago, che era stato ricoverato in quel reparto per disposizione del giudice nel 2019.