Da oggi per chi aggredisce il personale sanitario è previsto l’arresto in flagranza di reato anche differita e la reclusione fino a 5 anni per danneggiamento di beni destinati al Servizio sanitario nazionale. È il contenuto della nuova legge contro le aggressioni a medici e infermieri approvata mercoledì sera dalla Camera con 144 voti a favore e 92 astenuti. Una ’buona notizia’ per il ministro della Salute Orazio Schillaci, che sottolinea come il provvedimento dia "risposte concrete e maggiori tutele al personale sanitario". La misura punta infatti a limitare i gravi episodi di violenza a danno dei professionisti e delle strutture sanitarie pubbliche, in particolare nei reparti di pronto soccorso e psichiatria, che a Pisa sono purtroppo tristemente noti, come l’omicidio della dottoressa Barbara Capovani il 21 aprile scorso davanti al suo reparto.
Il decreto “salva-sanitari” convertito in legge prevede dunque l’arresto obbligatorio in flagranza e, a determinate condizioni, l’arresto in flagranza differita per i delitti di lesioni personali commessi nei confronti di professionisti sanitari, sociosanitari e dei loro ausiliari. Si prevede anche la reclusione da uno a cinque anni e una multa fino a 10mila euro in caso di danneggiamento, distruzione, dispersione o deterioramento di materiali destinati al Ssn. "Sono contento si sia accelerato per riuscire finalmente ad approvare questa legge - afferma il dottor Davide Ribechini, psichiatra del Santa Chiara e collega di Capovani - che purtroppo era necessaria visto il clima difficile in cui vive il personale sanitario". Ribechini, che ha partecipato ad aprile al tavolo tecnico su “salute mentale in carcere e Rems“ istituito dal Ministero della Salute, ritiene che oltre alla legge "che va benissimo", si debba "avere maggiore attenzione a monte, individuando i soggetti che hanno bisogno di cure e quelli che devono essere arrestati prima di mandarli davanti a uno psichiatra, che viene dunque esposto a un pericolo enorme. Questo tipo di accortezza - continua - sarebbe stata fondamentale anche nei confronti di Gianluca Paul Seung, al quale è stato dato un ‘patentino’ di paziente psichiatrico dopo aggressioni e violenze sessuali, quando lui era palesemente un soggetto che non ha malattie psichiatriche, ma disturbi della personalità".
Lo psichiatra pisano fa infatti notare come alcuni suoi colleghi lo abbiano "invitato come relatore a convegni organizzati dove l’argomento erano critiche alla psichiatria convenzionale. Avendo Seung atteggiamenti molto critici nei confronti della disciplina, lo hanno potenziato nel suo fanatismo, che lo ha portato poi all’aggressione di Barbara. Voglio infatti essere chiaro: i pazienti psichiatrici difficilmente aggrediscono e se lo fanno nel 99,9% dei casi è per autodifesa". Ribechini conclude dicendo che, oltre a una maggiore attenzione a monte, "servirebbe un impegno da parte delle forze di polizia per non considerare tutti coloro che transitano nel nostro reparto (come i soggetti mandati in osservazione) come pazienti".