
Violenza al pronto soccorso: parla Giovanni Migliore, presidente Fiaso federazione che riunisce i due terzi della delle aziende ospedaliere italiane.
"Vanno arrestati e gli strumenti giuridici per farlo ci sono tutti come ad esempio la flagranza differita. Sono dei violenti e come delinquenti vanno trattati. Non hanno reagito ad un disservizio che non c’è stato, bensì hanno usato violenza su personale sanitario ed in un luogo di cura. Non c’è bisogno di querela di parte. Si muoveranno gli organismi giudiziari".
Lo dice Giovanni Migliore (nella foto), presidente della Fiaso, la federazione che riunisce i due terzi della delle aziende ospedaliere italiane. Miglior è attualmente direttore generale dell’"Agenzia regionale strategica per i servizi sanitari" della Puglia, e già direttore generale in città come Palermo, Bari, Messina (come commissario straordinario). Migliore interviene dopo i fatti di violenza al personale sanitario del Pronto soccorso pisano, e dice: "Sono almeno 12 anni che mi confronto con questi episodi di violenza e che vado in audizione nelle sedi parlamentari e ministeriali. Gli strumenti normativi, conquistati a fatica, ci sono tutti: c’è l’aggravante specifica per aver commesso il fatto in un luogo di cura, e c’è la fattispecie della flagranza differita".
Come negli stadi, insomma... "Chi si è reso responsabile di queste ‘intemperanze’, uso volutamente un eufemismo, non ha reagito contro un disservizio dei sanitari, cosa che comunque sarebbe condannabile, bensì ha reagito nello stesso modo in cui si usa violenza su un autista di bus, un controllore del treno e via dicendo. I violenti vanno arrestati. Non ci sono altre soluzioni".
Il sindacato Anaao, a La Nazione ha dichiarato che sarebbe necessaria un ‘Operazione pronto soccorso sicuro’, più impianti di videosorveglianza ed un affiancamento giudiziario da parte di Aoup nelle sedi legali dove si procede per violenze verso i suoi dipendenti: in quelle sedi l’Azienda ospedaliera dovrebbe costituirsi parte lesa. "Non sono convinto che sia necessario militarizzare gli ospedali. Invece, sì, l’implementazione della videosorveglianza è una buona pratica da perseguire. Nei casi specifici di violenza a Pisa, il mio parere è che ci sia una procedibilità di ufficio a prescindere dalla querela di parte dei sanitari o dalla costituzione in giudizio dell’azienda ospedaliera come parte civile. Non è necessario cioè l’intervento dell’azienda per avviare l’iter giudiziario. L’intervento dei sanitari offesi o dell’azienda è necessario per altri episodi di minore gravità ma non su questo tipo di episodii".
L’Aoup ha un servizio di supporto psicologico che assiste i sanitari nell’uscita dal trauma psicologico. "E’ giusto così, bene, molto bene. E’ una pratica che spingiamo anche in altre aziende". Secondo leiè un problema generalizzato? E come si affronta? "Nella riorganizzazione dei servizi sanitari, riteniamo che debbano essere migliorati i servizi delle guardie mediche. Secondo noi sono sotto utilizzati. Ma ciò non toglie che alla violenza si debba reagire con l’arresto, non so davvero come essere più esplicito".
Carlo Venturini