Pisa, 11 gennaio 2023 - Solo pochi "flash". Agli agenti delle volanti ha detto di non ricordare nulla. "Ero arrabbiato". Ai medici che lo hanno visitato ha ribadito che non ha memoria della violenza, delle botte date al 74enne Piero Orsini, ora in morte cerebrale a Cisanello, e al 36enne che è sceso per soccorrere l’uomo. Ricorda il primo, ma non di averlo colpito. "Sto male", ha riferito il 25enne studente di Piscologia piantonato all’Spdc (Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura) del Santa Chiara di Pisa agli agenti intervenuti in via Bovio al numero 30 dove è avvenuto il pestaggio. Nelle prossime ore, su disposizione del pubblico ministero di turno, Giovanni Porpora, sarà trasferito nella casa circondariale Don Bosco di Pisa. E’ accusato di omicidio.
Ma lui si è reso conto di quello che ha fatto?, la domanda rivolta alla pattuglia delle Volanti che è stata inviata lunedì dopo le 15 nella strada dove si trovano gli uffici dell’Usb. "Solo in parte", la risposta degli operatori.
La ricostruzione di quei momenti così assurdi e angoscianti è attraverso le parole dei testimoni. Perché in quella zona non ci sono telecamere della vidoesorveglianza pubblica. Il 25enne, che abita a Firenze, era con il padre nel vicino studio psichiatrico. Il babbo si è assentato per un bisogno in bagno. Qualche minuto, il giovane scappa nella via, si mette alle spalle il circolo Agorà e si dirige verso il fiume Arno. Al numero 30, davanti a un’ex bottega artigiana, incontra Piero Orsini che sta passeggiando.
In un attimo cambia tutto. Partono i pugni, uno dopo l’altro, poi, una volta che l’anziano è a terra, proseguono i calci al volto. Sull’asfalto e sul cemento resta il sangue anche a distanza di un giorno. Piero non parla più. I residenti cominciano ad affacciarsi alle finestre. Anche Domenico, 36 anni, che vede e interviene subito per fermare quella follia. Anche lui viene scaraventato a terra e poi colpito al volto. Perde un dente, ha un trauma al cranio e al volto. Finisce anche lui in ospedale e viene dimesso con 10 giorni di prognosi ma è sotto choc.
Sul marciapiede dissestato, che conduce dal giardino Scotto il 74enne, ex medico in pensione, viene rianimato dal personale del 118 (la Pubblica assistenza di Pisa) e poi condotto già in fin di vita al Pronto soccorso di Pisa e trasferito nella Rianimazione.
Il 25enne, invece, fugge da tutto verso il centro. Ma continua a sentire le grida, poi le sirene delle Volanti. Così, a un certo punto, si riaffaccia in via Bovio. Lo vedono gli agenti, nel frattempo, sono arrivate anche altre squadre della polizia, l’area viene circondata. Il padre lo avvicina e riesce "a tranquillizzarlo", raccontano proprio gli agenti sul posto. E’ a quel punto che lo portano in caserma. Ma il giovane si chiude nel "silenzio", ribadiscono gli investigatori. Sul caso è al lavoro la squadra mobile.
Viene poi trasferito in Psichiatria. Ma a breve andrà in carcere. Su di lui sono stati eseguiti i primi esami tossicologici e l’uomo "è risultato positivo ai cannabinoidi", non è dato sapere però a quando risale l’assunzione. Sono in corso altri accertamenti per capire se avesse preso altre sostanze che possano averlo indotto alla violenza. Era in cura per malattia mentale da quattro anni. Ma, secondo quanto hanno riferito i familiari, non aveva dato segnali che potessero far pensare a un comportamento simile, né aveva avuto atteggiamenti paragonabili in passato.
"Sembrava assente, che non capisse appieno", hanno commentato i presenti che lo hanno visto scaricare la furia sui due uomini e poi lasciare quel luogo. "Non ha parlato. Non ha detto nulla", aggiungono i testimoni.
"Fisicamente sembra quasi inspiegabile la forza che ha tirato fuori quel giovane". Inspiegabile anche il perché che ora tormenta più famiglie, quella dell’aggressore 25enne, del 74enne vittima in fin di vita e del 36enne che è intervenuto per soccorrerlo e che per fortuna non è grave.