Pisa, 28 gennaio 2025 – Gli inquirenti contestano al pisano cinquantenne, scarcerato nel 2022 dopo avere finito di scontare la pena per l’omicidio di una giovane donna, tutti e tre gli episodi di needle spiking avvenuti a Pisa precisamente nel settembre scorso e il 18 e 19 gennaio. Lo si è appreso da ambienti investigativi e il reato contestato è quello di lesioni aggravate continuate. L’ex detenuto ha colpito, pungendo ai glutei con un ago tre donne, in Lungarno Buozzi e sul cavalcavia di San Giusto.
Nei giorni scorsi è stato perquisito e tra il materiale sequestrato c’era anche l’ago di una siringa nascosto in casa, oltre al telefono cellulare e altri dispositivi informatici a lui in uso. Sulla memoria del telefonino gli inquirenti avrebbero rintracciato anche numerose immagini (tra filmati e foto) che ritraggono donne riprese di spalle e all’altezza dei glutei mentre passeggiano in città. Il materiale è tuttora al vaglio degli investigatori ma confermerebbe il movente sessuale delle azioni del cinquantenne, individuato proprio in seguito a una preliminare attività investigativa tra i pregiudicati per reati sessuali.
A corroborare gli indizi raccolti dalla squadra mobile a carico del cinquantenne ci sarebbero anche le celle telefoniche, che collocherebbero il suo telefonino nella zona delle tre aggressioni e in orario compatibile con esse. Il quadro indiziario è dunque ben delineato e presto la squadra mobile potrebbe consegnare una dettagliata informativa alla procura mettendo nero su bianco lo stato delle indagini. Probabilmente la polizia attenderà l’esito delle analisi tecniche sui dispositivi informatici prima di tirare le conclusioni e inviare al pm Lydia Pagnini, che coordina le indagini, una relazione dettagliata per le determinazioni finali degli uffici giudiziari. Tra gli elementi mancanti ci sarebbe anche l’esito della profilassi, che deve eseguire l’Aoup, su una delle donne vittima delle punture e che sarebbe già stata sollecitata dagli inquirenti.