Un camper carico di generosità per l'Ucraina. Il grande cuore di Mario e Antonello

Ultra 70enni da San Giuliano a Leopoli in viaggio per portare medicine: "A nome di chi ci sostiene" Irene, la figlia del primo , "preoccupata ma felice e orgogliosa di lui, entrambi trasmettono energia"

Antonello e Mario con il camper

Antonello e Mario con il camper

San Giuliano (Pisa), 3 aprile 2022 - Maglia rossa, sciarpa bianca, un camper vintage, l’amico Antonello al suo fianco e tanto entusiasmo. Il quasi 79enne (il 13 maggio) Mario Vincenzo Facchini è partito per l’Ucraina partecipando all’iniziativa #Stopthewarnow e #carovanapace (www.stopthewarnow.eu), obiettivo Leopoli. Un viaggio di pace "a nome di tutti gli amici e le associazioni del territorio che ci stanno supportando moralmente e materialmente", il suo messaggio fatto arrivare alla figlia Irene tramite vocali WhatsApp "con il rumore prepotente di sottofondo dell’Iveco".

E’ proprio Irene a presentare suo padre e la sua impresa. "Mario, classe ‘43, dodicesimo di dodici figli, concepito per sbaglio in una notte di passione tra due genitori non più giovincelli". Una vita ricca di eventi e di amore. "E’ stato prete, figlio di migranti da Sora: aveva avuto in eredità una stalla che lui non voleva. Così l’ha risistemata trasformandola in un rifugio per persone ex tossicodipendenti. Poi ha conosciuto mia mamma Lida, e ha abbandonato lo stato sacerdotale, è nato mio fratello e ha studiato per diventare infermiere professionale, ha lavorato in Psichiatria. Due anni e mezzo fa è morta mia madre. Lei lo teneva a bada... ha ristrutturato un eremo, ha fatto per un po’ kayak e ora si è iscritto a un corso di parapendio. Tre settimane fa ha chiamato per partecipare a questo progetto con un mezzo che l’ha lasciato a piedi più volte". E la famiglia come ha reagito? "Nonostante la preoccupazione e il fatto che sia cocciuto – risponde ancora Irene – non lo abbiamo mai sentito così energico ed entusiasta. Lui e Antonello trasmettono energia. Abbiamo sviscerato insieme gli intenti della missione… anche se lui aveva già deciso che sarebbe partito! Mio babbo ha creato un gruppo wa di oltre 100 persone (non so neppure come abbia fatto) realizzando un cordone di solidarietà, una comunità virtuale che li sostiene. Sono orgogliosa di lui e della sua tenacia".

Mario e Antonello Cesari (abita a Calci) sono partiti accordandosi con l’organizzazione. Sono prima passati dalla farmacia Le Querciole di Mugnaini per ritirare medicinali a prezzo di costo stoccati per la frontiera. Lungo il percorso hanno incontrato una famiglia (marito, moglie e figli grandi) di amici di Lucca. "Probabilmente porteranno indietro due profughi. Si sono riuniti tutti a Gorizia dove sono stati consegnati gli adesivi rappresentativi del progetto come lasciapassare". E’ probabile che Mario stia pensando già alla prossima tappa. Anche se Irene avverte, "almeno per i prossimi tre mesi, niente colpi di testa!".

Antonia Casini - Gabriele Acerboni