Una ‘Base’ in Palestina e Giordania che, però, non è militare ma culturale e include anche l’Università di Pisa. Unipi è infatti l’unico ateneo italiano partner del ‘Base’, il progetto di Erasmus + che ha l’obiettivo di riformare l’istruzione superiore in Palestina e Giordania, rafforzando la qualità dei corsi di laurea e il riconoscimento internazionale dei titoli di studio. Un’iniziativa strategica che punta ad allineare i sistemi universitari locali agli standard europei, migliorando l’accreditamento e la sostenibilità della ricerca scientifica, ma anche simbolica, dal momento che si tratta di un ulteriore impegno per la pace dopo il no alle ricerche sulle armi inserito nello Statuto.
Nello specifico, il progetto, coordinato dall’An-Najah National University in Palestina, è stato ufficialmente avviato con un incontro inaugurale che ha visto protagonisti diversi rappresentanti accademici. Si tratta di una collaborazione tra università, ministeri dell’istruzione e organismi di accreditamento per ottimizzare la qualità della formazione universitaria e favorendo una maggiore mobilità internazionale per studenti e docenti. Ampio spazio è stato dato al difficile contesto in cui operano le università palestinesi, aggravato dal conflitto in corso e nell’occasione il ministro dell’Istruzione palestinese, Amjad Barham, ha sottolineato l’urgenza di sostenere il settore accademico.
Il contributo di Unipi, di cui fanno parte le referenti Maria Franzini e Lara Tavoschi, sarà sull’elaborazione di strategie volte a rafforzare la sostenibilità della ricerca scientifica, in un percorso che punta a costruire un sistema universitario più solido e riconosciuto a livello internazionale. "Di fronte alle sfide della società contemporanea - afferma il prorettore alla cooperazione internazionale di Unipi Giovanni Federico Gronchi -, l’Università di Pisa si impegna a generare e diffondere conoscenza e a contribuire allo sviluppo e alla modernizzazione del settore dell’istruzione superiore in varie parti del mondo. La partecipazione a Base ci dà la possibilità di sostenere gli istituti di istruzione superiore ma soprattutto dimostra concretamente l’impegno per i principi di Pace".