Bulldozer per abbattere gli alberi sugli argini dell’Arno. "La pulizia degli argini con l’abbattimento di decine di alberi, salici, faggi e canneti, è uno scempio, è pericoloso e va contro le stesse leggi della fisica applicata alle acque fluviali in caso di piena": lo sostiene il comitato Difesa alberi Pisa. Chiunque si sia trovato a passeggiare lungo il viale delle Piagge e lungo l’argine che porta a Riglione non ha potuto fare a meno che notare bulldozer e motoseghe in azione.
Sul viale delle Piagge - ma anche, appunto, sulla sponda opposta, tra Riglione e Putignano – come dimostrano le foto inviateci dai lettori sono stati abbattute diverse specie arboree ad alto fusto così come sono stati falcidiati i canneti. Stessa cosa è avvenuta a Riglione dove alcuni testimoni hanno visto e immortalato gli alberi abbattuti con l’uso di ruspe dotate di grandi seghe elettriche. Ancora oggi, i resti dei tagli sono "a bagnomaria" in Arno così come sulle sponde sono ancora presenti distese di segatura. L’aspetto è quello di un post uso di napalm con qualche sparuto alberello sopravvissuto.
"Si tratta di alberi che non solo tengono e rinforzano gli argini ma rallentano la velocità dell’acqua quando è in piena. Sono alberi, in termini tecnici, che costituiscono la "vegetazione riparia". Questa è fondamentale perché resiste alle piene e le rallenta: si tratta di alberi flessibili e che sopravvivono benissimo anche sommersi": dice Antonio Mori del comitato. "Sappiamo, e sono le leggi della fisica a sostenerlo che per controllare una piena, è necessario aumentare la sezione del fiume con casse di esondazione che non solo consentono il rallentamento della velocità dell’acqua ma favoriscono l’esondazione controllata in zone ad essa deputate".
Secondo Mori invece: "Si sta facendo il contrario. Si aumenta la velocità perché così l’acqua scorre più rapida verso il mare. La velocità non rallentata dalla specie arboree e dalle casse di esondazione diventa pericolosissima per i ponti e per l’erosione degli stessi argini". Ma chi dispone queste operazioni di drastica pulitura degli argini? "C’è un rimpallo di competenze. E’ compito del genio civile…, ed è compito del Consorzio di bonifica… oppure del servizio fitosanitario regionale. Allora siamo andati a chiedere la cessazione di questa "consuetudine" dal presidente della Provincia Massimiliano Angori. Ed abbiamo detto la stessa cosa anche al presidente della Regione, Eugenio Giani quando siamo andati a protestare a Firenze contro l’abbattimento di migliaia di alberi per la caserma dei Carabinieri".
Intanto a novembre sono stati abbattuti 13 platani sul viale D’Annunzio (perché malati) ed altri sei sul Lungarno Buozzi. Nulla si dice sulle ripiantumazioni se non che saranno "idonee".
Carlo Venturini