Palaia (Pisa), 11 aprile 2024 – Palaia e la frazione di Forcoli sono comunità nel dolore. La tragica notizia della morte di Alessandro D’Andrea, 37 anni, tra i dispersi della tragedia della centrale idroelettrica di Suviana arriva in un giovedì sera già carico di ansia per la sorte del manutentore, investito dall’esplosione avvenuta nel primo pomeriggio di martedì 9 aprile.
“Siamo sconvolti – aveva detto il sindaco di Palaia Marco Gherardini – Sono in costante contatto con la famiglia di Alessandro”. Proprio la famiglia D’Andrea è molto conosciuta a Palaia. Il padre di Alessandro è un pensionato, la madre lavora come custode in una scuola della zona. Alessandro, oltre ai genitori, lascia anche due sorelle, una delle quali è agente di polizia mentre l’altra è architetto.
In queste 48 ore tutti hanno sperato in una buona notizia, in un miracolo. La situazione nella centrale era apparsa subito grave, con un solaio crollato in uno dei piani sottoterra della struttura, piani poi invasi dall’acqua che arrivava dal lago. Il Comune di Palaia si è messo subito a disposizione della famiglia. Il padre di Alessandro D’Andrea ha seguito le ricerche proprio a Suviana.
«È stato il padre di Alessandro – dice il sindaco Gherardini – ad avvertirmi poco prima delle 20.30 che era stato individuato il suo corpo nel lago di Suviana. Non so dire a che livello fosse ma mi ha detto che secondo lui stava tentando di scappare in seguito all'esplosione o almeno questa è l'idea che si è fatto il papà. Ma io non so dire di più».
Che poi ha proseguito: «E’ inaccettabile per un Paese civile morire di lavoro. È davvero insopportabile. Porgo le condoglianze alla famiglia di Alessandro a nome dell'amministrazione comunale e di tutta la cittadinanza e continueremo a restare a disposizione dei familiari per tutto ciò di cui avranno bisogno».
Originaria della provincia di Pisa anche la compagna di D’Andrea, che insieme a lui si era trasferita a Gessate, nel Milanese, negli anni scorsi per seguirlo quando aveva iniziato a lavorare per la Voith Hydro.