Enrico Mattia Del Punta
Cronaca

Gli angeli dell’Erasmus a Valencia. “Intere mattinate a spalare nel fango”

Studenti dell’Università di Pisa nell’inferno dell’alluvione di Valencia. “Quanta sofferenza nel vedere le persone che hanno perso tutto”

Pisa, 6 novembre 2024 – Le alluvioni che hanno provocato oltre 200 morti nel sud-est della Spagna rappresentano uno dei disastri naturali più gravi della storia del Paese. La zona più colpita è quella di Valencia, dove si contano migliaia di sfollati e decine di dispersi. Armato di pala e secchio, anche uno studente dell’Università di Pisa ha affiancato i cittadini spagnoli per rimuovere il fango e sostenere chi ha perso tutto. In questa tragedia, l’Erasmus ha rivelato uno dei suoi valori più profondi: insegnare ai giovani a sentirsi parte di una comunità europea, uniti dal dovere di sostenersi a vicenda.

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Scene disastrose a Valencia

È proprio questo spirito che ha trasformato in un angelo del fango Dario Cinquini, 27 anni, viareggino e studente di ingegneria aerospaziale all’Università di Pisa, da settembre a Valencia grazie al progetto Erasmus. “Sono stato nel villaggio di Chiva, un paesino a 30 chilometri da Valencia - racconta lo studente al telefono -. Insieme a un gruppo di 50 persone, coordinati dalla Croce Rossa, ho passato l’intera mattinata a spalare via il fango dalla chiesa del paese. Sembra una zona di guerra, con macchine accartocciate e edifici distrutti dalla forza dell’acqua".

La decisione di Cinquini di prestare il suo aiuto è dettata dalla “sofferenza - spiega - nel vedere persone che hanno perso tutto, dalla casa all’auto. Non potevo starmene a casa senza fare nulla. In tanti sono rimasti sorpresi e contenti quando dicevo di essere italiano”.

Gli aiuti arrivano in ogni forma, e ciascuno mette in campo le proprie energie, come Sara Testa, 22 anni, di Altopascio, studentessa di lingue e letterature straniere all’Università di Pisa, anche lei in Erasmus a Valencia.

“Frequento già da tempo la chiesa di Hillsong - racconta la studentessa -. Con l’organizzazione CityCare, abbiamo subito raccolto ogni tipo di aiuto, dai viveri ai beni di prima necessità. Tutte le mattine mi reco lì per aiutare nella preparazione dei borsoni, che poi vengono portati nelle zone alluvionate. Arrivano aiuti da ogni parte della Spagna. La cosa che mi ha colpito di più - aggiunge -, è che non c’è una persona che non stia facendo qualcosa: ovunque ti giri, vedi persone piene di fango“.

Uno stato di emergenza vero e proprio, “simile al Covid,“ è il parallelismo fatto da Asia Panucci, 21 anni, di Follonica, un’altra studentessa dell’Università di Pisa in Erasmus a Valencia. “Scarseggiano i beni di prima necessità. Anche nelle zone non colpite le strade sono vuote, e ora c’è il rischio di un’epidemia. I miei genitori sono preoccupati e mi chiamano tutti i giorni“.-