ENRICO MATTIA DEL PUNTA
Cronaca

Alta velocità sui Lungarni: "Marciapiedi più larghi per rallentare le auto"

Le soluzioni proposte dalla Fiab dopo la tragica morte di Luca Franceschi. Leonora Rossi (Fiab): "Non bastano cartelli, servono volontà e soluzioni".

Alta velocità sui Lungarni: "Marciapiedi più larghi per rallentare le auto"

Le soluzioni proposte dalla Fiab dopo la tragica morte di Luca Franceschi. Leonora Rossi (Fiab): "Non bastano cartelli, servono volontà e soluzioni".

"Imbarbarimento degli automobilisti, i cartelli con il limite della velocità non bastano, serve modificare l’assetto delle strade". A dirlo è Leonora Rossi, presidente di Fiab Pisa, che interviene dopo lo scontro mortale avvenuto mercoledì alle prime luci dell’alba, dove ha perso la vita Luca Franceschi, 62enne che stava attraversando il ponte di Mezzo in bicicletta. Un caso non isolato e che arriva a meno di 15 giorni di distanza da un altro scontro fatale avvenuto a Vicopisano dove in quel caso Alessio Cerullo, 37 anni, è stato investito da un Autobus mentre era in bici.

Rossi, le dinamiche dello scontro che ha ucciso un ciclista in pieno centro a Pisa ancora sono da chiarire, ma potremmo fare una considerazione sui Lungarni, il cui limite di velocità è di 40 km/h, per garantire più sicurezza è forse necessario portarlo a 30?

"Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un vero e proprio imbarbarimento da parte di chi guida l’auto. Sempre più spesso evidenziamo limiti di velocità non rispettati, sorpassi vietati, parcheggi ovunque e un clima generale di quasi impunità. L’esempio dei lungarni è calzante. Non basta apporre un cartello di limite di velocità a 40 km/h per fare sì che gli automobilisti procedano a quella velocità. Occorre prevedere controlli stringenti, se necessario anche con autovelox, e soprattutto, modificare l’assetto della strada. È dimostrato che un rettilineo largo induce ad accelerare. I nostri lungarni potrebbero essere interamente ridisegnati riducendo lo spazio riservato alla circolazione stradale ed allargando i marciapiedi".

Cosa serve per aumentare la consapevolezza degli automobilisti sulla sicurezza nei confronti dei ciclisti?

"Occorre cambiare la mentalità e promuovere campagne che demonizzino certi comportamenti alla guida. Assistiamo ad una guida aggressiva e bisogna fare comprendere che quello che avviene per strada è una vera e propria guerra: nel 2023, in Italia sono stati 3039 i morti a causa di sinistri stradali. La velocità è la prima causa di mortalità ed è su questo dato che bisogna lavorare, con convinzione".

Esistono interventi provvisori che potrebbero essere messi in campo nel breve periodo?

"Predisporre controlli più capillari e tolleranza zero con chi trasgredisce al codice della strada. A fianco di questo però occorre ripensare la mobilità urbana, ad oggi ancorata ad una visione auto centrica. Mettere in condizione i cittadini di scegliere la bicicletta come mezzo privilegiato di spostamento, dando loro sicurezza. Abbracciare la filosofia di città30, proteggere percorsi ciclabili, creare strade e piazze scolastiche, solo per citare alcuni esempi. Questa amministrazione è ancora molto timida su questi temi".