GABRIELE MASIERO
Cronaca

Altolà del circolo dem: "Dovere della sinistra ascoltare il suo popolo"

L’affondo: "Le scelte finora attuate da Bani e Giani sembrano andare nella direzione opposta".

L’affondo: "Le scelte finora attuate da Bani e Giani sembrano andare nella direzione opposta".

L’affondo: "Le scelte finora attuate da Bani e Giani sembrano andare nella direzione opposta".

"Rivendichiamo una politica coerente con i valori della sinistra: protezione dell’ambiente, lotta alle disuguaglianze e rispetto delle future generazioni. Per questo ci uniamo alle proteste di chi chiede di fermare il Piano Integrato del Parco e la costruzione di una base militare nell’area ex Cisam". La firma in calce a questa dichiarazione non è quella della sinistra radicale o di qualche comitato ambientalista, ma del circolo Pd Putignano Sant’Ermete Ospedaletto Coltano e destinatario dell’attacco frontale è Lorenzo Bani, presidente dem del Parco San Rossore Migliarino Massaciuccoli.

"Dal 2022 il circolo - prosegue la nota - ha espresso apertamente il proprio dissenso sulla costruzione di una base militare all’interno del Parco e, anche se è stata cambiata l’ubicazione (da Coltano all’area ex Cisam), noi continuiamo a essere contrari e continueremo a esserlo". Il via libera della Giunta regionale al Piano non è piaciuta al circolo dem perché quel testo "contiene proprio norme per regalare - non regolare - le aree a destinazione militare a progetti militari, consentendovi costruzioni per addizione volumetrica senza limiti" e aggiungono che "i 520 milioni di soldi pubblici destinati a questa base potrebbero e dovrebbero essere impiegati, ad esempio per scuola, ricerca, sanità, lavoro, terzo settore o in opere per contrastare il dissesto idrogeologico: temi che dovrebbero essere fondamentali nella politica della sinistra".

Secondo il circolo del Pd "senza tenere conto di erosione costiera, cambiamenti climatici, innalzamento del livello del mare questo piano riduce sostanzialmente la propria superficie tutelata, contravvenendo anche alle richieste della normativa europea" e nel documento "ci sono altri problemi e il più consistente è che nelle aree ex contigue si consegna ai Comuni la pianificazione urbanistica, ‘pregandoli’ di rispettare le zone a diverso grado di protezione e le specifiche normative del parco, ma la verifica della conformità e l’attuazione delle norme del Piano Integrato del Parco necessitano di un efficace sistema di monitoraggio per garantire il rispetto delle finalità del piano mentre da alcuni anni, con la diminuzione del personale del parco, purtroppo non vengono eseguiti monitoraggi e controlli". Infine, il "fuoco amico" sparato verso Bani e Giani: "È dovere della sinistra ascoltare la propria base e agire nel rispetto dei valori ecologici e sociali che essa rappresenta: le scelte finora attuate sembrano andare in direzione opposta, trasformando più di un terzo del Parco in area urbanizzabile, aprendo la strada alla speculazione e strutturando stabilmente la presenza militare nel Parco".