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"Altro che cittadella Sono volumetrie da piano strutturale"

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Altro che cittadella militare. A Coltano rischia di nascere "una cittadina militare" che avrà un impatto fortissimo su quell’area oggi rurale. è la preoccupazione manifestata dal presidente dell’associazione ambientalista La Città Ecologica, Pierluigi D’Amico, inserendosi nel dibattito pubblico sviluppatosi in seguito alla decisione del Governo di costruire con i finanziamenti del Pnrr una maxi base militare definita "strategica per la scurezza nazionale" che ospiterà i carabinieri antiterrorismo del Gis, i carabinieri paracadutisti del Tuscania e il comando regionale dei carabinieri cinofili, oltre a una serie di infrastrutture per l’addestramento e a un villaggio residenziale per le famiglie dei militari. L’area individuata è quella intorno all’ex centro radar americano che, cartografie alla mano, da sola si sviluppa su 53mila metri quadrati e che, secondo i piani del Governo, sarà interessata da uno sviluppo infrastrutturale e volumetrico 13 volte più grande dell’attuale. "Speriamo che in questi numeri ci sia uno zero di troppo - ironizza D’Amico - perché altrimenti si tratta di una superficie equivalente a quella di un piccolo comune e quindi più che di cittadella dovremmo parlare di cittadina Volumetrie per 440.000 metri cubi, così come sono state indicate in questi giorni da chi ha visto le carte del Governo, sono appunto le volumetrie di un Piano Strutturale di un piccolo comune e porterebbero a un mostruoso consumo di suolo". Di fronte a queste ipotesi l’associazione ecologista afferma che "l’auspicabile recupero dell’area dell’ex Centro Radar non c’entra nulla e chi plaude all’intervento come occasione per riqualificare la zona probabilmente non ne ha compreso bene la portata: è un intervento improponibile a Pisa e inattuabile in un’area che con il Parco la comunità ha deciso di preservare e tutelare, puntando su questo per il suo sviluppo sostenibile". Da qui anche l’altolà al presidente dell’area protetta, Lorenzo Bani, che in una recente intervista a La Nazione, aveva proposto alle istituzioni di chiedere misure compensative. "Non ci sono compensazioni possibili - sbotta D’Amico - e La Città ecologica auspica che si mettano da parte le divisioni tra contrarietà o esaltazione dell’intervento basate sulla sua natura ‘militare’ e che unitariamente tutta la città, sindaco e consiglio comunale in testa, faccia sentire al Governo la propria voce contro questo intervento".