REDAZIONE PISA

"Alunni trattati come numeri in nome dei bilanci"

Tagli alla assistenza specialistica scolastica a Pisa: proteste e preoccupazioni tra docenti e famiglie per il futuro degli studenti con disabilità.

"I nostri ragazzi trattati come numeri in nome di bilanci o risparmi economici. E’ vergognoso". Tra i tanti che hanno preso parola all’assemblea cittadina di venerdì pomeriggio anche Manuel Chericoni, assistente specialistico da quattro anni all’istituto Santoni. "Il nostro ruolo è spesso confuso con quello del docente di sostegno - spiega Chericoni -, ma è importante fare chiarezza. L’assistente specialistico lavora con i ragazzi sulle autonomie, sul linguaggio e sulla socializzazione, con l’obiettivo di fornire competenze che vadano oltre quelle didattiche garantendo così migliori opportunità di vita al di fuori del contesto scolastico". Chericoni precisa, poi, che "il docente di sostegno e l’assistente specialistico devono lavorare in parallelo. Non esiste, infatti, un percorso formativo efficace per i ragazzi con disabilità se manca una delle due figure". Misure preoccupanti, dunque, che rischiano di interferire con il percorso scolastico e di vita degli alunni, oltre ad avere conseguenze su una categoria, quella degli assistenti specialistici, "già sottopagata e sottostimata". Altra conseguenza dei tagli, prosegue Chericoni, "è infatti un’ulteriore precarizzazione del nostro ruolo - continua -. Tagliare vuol dire anche togliere posti di lavoro alla nostra professione, non dobbiamo scendere a compromessi".

"A essere colpite da queste misure - aggiunge Giuliano Cannoletta, docente di sostegno - sono famiglie che già lottano ogni giorno per vedere riconosciuti i diritti dei propri figli. E ora devono lottare per permettere ai propri figli di andare a scuola". Tagliare le ore di assistenza specialistica significa per gli studenti "restare in classe senza una figura che li affianchi. Ma alcuni di loro, anche per motivi di sicurezza personale, hanno bisogno di un’assistenza continua e, in questi casi, il rischio è di vedersi ridotto l’orario scolastico". La richiesta fatta a gran voce nel corso dell’assemblea è "un tavolo di confronto immediato tra tutte le parti in causa, aperto a rappresentanti delle scuole e del territorio che possano farsi portavoce degli interessi dei lavoratori e delle famiglie".

S.T.